Volontà - anno IV - n.12 - 15 giugno 1950
le /1111:.ioui dello S,ato. Qucsw è ( twtorità che si 1x1sce tli tutte le libertà, cui via via vmmo rimu,– ciamlo sii « mmessi » o ,, ittcorfJO· n,ti ». e invece si llva11:;,(Iverso I« 11nio11c co11cortlat", le f,m:.io11i tlcllo S11110 dimi1111isrono ,,;,emprc pi,ì. I comtmi 11011alfido110 all'c11tc regio– ne cl,c fo dilficoltà di delibe,·rrre su questioni c/,c li i,aeressmw tutti: le rcgio11i e i comuni 11011t1/fidc1110 alfo Sta10 che ht /acoltii rii delibe– rare su c111estio11i di rt1rllllerc pe11e– rale. Di fatto (11,·vicneche « ... le a11rihuzioni generali non possono giammai Mlperai-e i11 numero c:-d in rcnltì,. quelle delle autoritù conm• nuli o provinciali, come quc·ste 11011 possono superare i diritti e le prc– ro~nlivc dell"uomo e del ciltudi– no >i 1 ). E' <111clloche ;,, ,,;,ost,111;;<1 uic11 /ormufoto 11ellll ter:;,n prcpo,,.;. :.io11c delle tre che rit1ss11mo110 fo costit11:io11c fedcrali ... til·n. Esso ,.i riferi$l"C idio toto federo– Jr in n1p1tnrto ogli orsw,i ,,roui11- cil1li e 1111micipali e llice: ,, l11 luo– go di assorbire ~li stati federali o le aulorilù provinc·iali e muni<"ipali in tma nu1orili1 c·enlrale. ridurr<' i<' 111- lribuzioni di qucsli a un ll('ntplice Tuolo d'inizintivn J?:Cncrnlc. eh mutun !=:nrnnzin e son•cglianza. i nii dt:'· cr<·li 11011 riCl"\'ono la loro csecuzio– m· t'hC" dietro il ,·islo dei µ:o,•crni co··',..h•rnti l" de~li a~('nli ai 101·0 ordi11i >)• ). ilfo piti spccificlltome11te. q11oli sono i compiti dello stato feclerolc? Proudhon gli o/fido wi molo di /c. gisla.:io11e, di istit11:io11e. di c,-efl– :.ionc, lii i11011Jl11ra:.imre, di i11.~rnlln- 1 ) • 011 pri11ci1le ré-Mra1ir Il, f'llJ). VII. 9 ) 11,ill.. cap. \"lii. 730 :io11e ed il men• JJ(J .... :cibile 1111 ruolo di esecu:ione. Se11tiomolo porlnre direttl1111ente. ((lltcorn nel cap. VII clelfope.ra sul /edertdismo). «. Lo Stato, sia che fac<·ia cditli, sin che agisca o so1vegli. è il gcncralorc e il diret– tore sup,·cmo del movi11.1cu10; se qualche volta mette 11111110 nlln ma– novrn, è a titolo cli primo 11rn11ifcsta– zionc, per dnrc l'impulso e J"cscm– pio. O1>crata la nenzionf'. fatta In in5l~llazionc o l"i1mu~'1.1ruzione, lo S1a10 si ritira. abbandonn11do alle autorità locali ed ni cittadini l'ese– cuzioue del nuovo esercizio ». lf;sempio: (< E' lo S111to che fissa i 1,esi e le misure, che dii il modulo. il valore e le divisioni della mo– ncrn. Fol'llili i 1i1,i, 1ermi'11a1u la J)rima emissione. In fubbricazione dei pezzi cl"oro d 0 11rge1110 e di rame ressa d'essere una funzione pubbli– ca. un com1>ito dello Staio. una at– lribuzionc minislcriule •· Per vicr (inalogica seguill1 il discorso: « Ciò che io dico delle 111onc1c, lo ripeto 1,cr unn moltiludinc di scr,•izi, c– selusi"nme111C" lnsciati ncllf' mani del governo: strade, canali tabnr– chi, poste. telcgrufi, ferrovie >1. ba11chc, istituti di credito, di as.~i– cum:;,io11e, di prcuiden:a. $Ctl0lc etc ... Pi,ì sotto t1rgome11tr,: u Che vi sia una Corte dei Conti, come :1nche un ufficio di statistica. stabi– lito f}Cr raffrontare, \'Crificare e ge– neralizzare tutte le informazioni. luttc le transazioni, tulle le 01>era– zioni di finanza folle sulla su1}crficie clclln repubblit:n. ,,11 benissimo. Ma pcrchè tutte le spese e le ricevute dt.•vrebbcrn pnssnrc per le 11111ni di un te;;.oricrc. riscolilorc o paJtnlorc unico. minislro di Staio ? >l Poi si.
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