Volontà - anno IV - n.12 - 15 giugno 1950
opern ricca che vuol essere pagaia anche in pene ed in scomodità). Che l'oggi sia oscmo non è nwi una ragione sufficiente per dubi1are del domani. Ogni nolle ha la sua alha. Basta che .noi siamo ben df'– cisi ad "introdurre nel quadro le no– stre ,,oJoutà. Basta aver coragj!iO cli f'xtrapola!'e JlCll'avvenirc il quanto di umano che in ciascm.1 uomo e donna peI"Sisle no11osla1.1te l'azione negativa dei politici dei religiosi -dei tecuici. Poi, 11el senso di quel– l'eJi::trapolazione sarà l)iù facile il coraggio di but.ta ,·ci col peso di tut– ta la nostra vita, tendendo il pen– sie,·o in azioue, ciascuno insieme ai suoi vicini quanto pili è possibile ma senza lasciarsi da essi ('Ondizio– nare ad accowodamen1i che 1oglie– rr-bbcro alla nostrn 01)Cnl la sua ani- - nrn. Bisogna cioè rifiutare ucr sè nel IJreseute, e non introdurre mai nelle nostre idee d'avvenire. il <Jllilllto deteriore sedimentato in noi - in me, dica ciascuno -. dalla azione dei governi dei partiti delle chiese oggi anche delle fabbriche forse delle scuole, di tutti insomma i meccanismi collettivizzanti ('On cui il Potere ci intruppa. Bisogna guar– darci 1rnsso per passo, ogui giorno, da ogni idea da ogui allo che accetti anche per un attimo il passato. !\on riusciremo in tali propositi sempre: lll:\ la tensione in cui vivremo ani– merà in senso creativo la nostra vi– la. Tullo a1>parirù in una luce di– versa. La società come federazione cli persone non è utopia. Realistico anzi è, se siamo uomini. lm•orare giorno per giorno a costruirla. in noi e nei noslri vicini. Gli illu;1:.ison loro, gli uomini del tlolere. Essi ar– gomcnlano cli vivere da (< uomini reali,,, mentre agente in loro è ,so– pratutto la parte più deteriore della personnlitù umana, ciò che più o meno ùncorn cinscnno di no; al buio di un passato besti:de, e proprio liberandosene via via pili si costrui– H·e l'umanitù. Orientamenti pratici E·. dev·essere, possibile per·ciò de– durre da nna tale idea della vita sociale lwa attidtà nostra. di me di le di lui cli noi. possibil-e <1ui ed oggi. e coerente e camt1Pristica ed efficace, e che :wvii i11 concreto la costruzione cli quella e, federazione di persone>> che noi vediamo sola socielù veramente umaua. Come? Non possiamo cerio illuderci di ll'O\'are in Godwin per questa ricer• ca risposte !?;ià l}ronte. Egli ci dice. anzi: guardatevi sempre dalle ri– sposte già pronte. Inoltre, pur così acuto nella delineazione dei caral– leri eterni d'ogni persona umana di ogui associazione umana cI•ogni so– ciet:l politica, egli pur agiva entro le forme sociali e intellettuali 1lel suo temJ)0 quando cercm'a di tra– durre le sue idee in un comporta– mento. Tuttavia. se cerchiamo di ritrovare il suo metodo, ci accor– g;iamo che può ancora aiutar<'i a definil'e og~i un metodo nostro, ciascwJ per sè. Poi ciascuno per $.è ne cercherà le applicazioni nei casi concreti <lel111sua vita quotidiana. Godwin postula costantemente la energia della verità come sorgei1te d'azione sociale umana. la potenza della sinceritù come strumento pei- 719
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