Volontà - anno IV - n.10 - 15 aprile 1950
i;:tatn lnnciata. difesa, è pcrchè ,:!li anarchici lavoratori del libro nou si uano manifestati sul loro terrcuo socinle, e non nvevnno preparato •luranlc la guerra e l'occupazione qucsla loro soluzione. Il che è nccn– duto pen·hè essi - iutransiJ?:enti per ciò che riguarda la dottrinn e op– po1·tunisti nella prntica (e una ra– ;rione spic;ra l'altra, perchè quella loro dottrina era rimasta al di fuori della loro realtà) - non avevano In d1iara visione df'Jl'iml)Ortanzn dcl- 1·a,,vt'nimf'nlo. So che mi si dirà che impatlro– nendosi delle tipop:rafie i sindacRti operai si sarf'bbero trovati davanti a tlifficoltà enormi. Difficoltà provo– cate daH'avversario di Stato e dagli avversari privati. DiflìcolH, nate al– rinlf'rno stesso df'lle orgnnizzazioui ope,raie. Ma è aJlpu.nto in rngionC' di que!-te <lifficohit che era necessa– rio spingere all'estremo l'esperien– za. tentarla. nffronlare nella viln <1uotidiana questi ostacoli per con– durre la lotrn liberatrice. rompersi le unp:l,ie s\11 granito dei nartiti pre– si e provare con In pratica che vi ern qunlcosn miJ?:liore delle soluzio– ni tec11ocralichc dello Sinio o •,Uf'l– Je dei privati. Ed in qnclJ'operare noi avr('1111110 , isto in ma,!udor luce la m1lura del– le ,, classi >) cli quclln che muore. di quella <·lw sale e di quella <li cui fac('iamo parie noi ccl alln quale <'i siamo volontariamente nttaccnli. Questo " prolclnriato ,i in cui esisto- 110 degli Opf'rni al!amente qualifi– cnti chf' hanno snirilo d'artigi:rni. mn anche manovali nali dnllo svi– luppo df'lle 1ecni1•he moderne, nrn nuche i burncrnti legati al tavolino ecl allC' rarlf'. f' i h•f'niri portalori delle formule senza c1:i la prorluzio– t1e ricade nell'età clel bhornlr)rtO art.i~iatlo. Altri esempi si trovano dovunque si trovino dcJ?:li sfruttamenti. Nelle minif're del Valclarno, tra i lavora– lori porlunli di T..ivorno cd i lavo– mtori agricoli delle Pug:lic. Ira i maritlimi (li Genova e di Na11oli. Ovunque. attualmente, esiste il bi– so~no di rispondere a problemi pre– cisi e locali che sono il riAesso vivo e concn·to di problemi generali ed interna7.ionali. e che al fondo son lulli problemi di rr,:rime e cli forme societarie. Studinr ,:.ul posto oucsti 1)roble– mi: ,·ercarn<' delle soluzioni per li! oruili non ()('(·orrn mellerc ,la 1Mrle I;, soluzione ~cncrnle e to1ale, che nl contrario ('i incamminino verso di <•AAa: Federare <1ucsli problemi e questi tentativi ed illuminarli con In noslrn chiarezzn e con le nostre PSperienzc: porre infine il proble– ma sociale nei falli: ecco il nostro niolo ,li anarchici. Ci sbaglieremo ma.!!ari. incnpperemo nnche in e1·– l'Ori e ~io<'chezze: ma <'on quanla ntililà ! Lcgnrr le « 1011,, qnoti«liane )> al– la « Lottn 1>. In famo~n difficohù che ~f'mbrn insonnontahile n molti mi- 1i1a111i.!-<·omparc o piullosto si ri~ol• ve qunmlo si nccetta di c('rt·a1·<' nel– In lotta so,·ialf' non tiù ,·!,e norta l'er.ichelfrr libertflria 111n i·iò ,•hf' in potenza. nel suo di\'<'nire. nella sua natura è lihertorio e può essere uti– le pf'r una socictù solidnl('. Quamio nd 19:\l i liJ1oerafi di llrnxC'llc~ ,.:i lanciarono in 11110 scio– pero che durò sette sf'tlimane per rl'clamarC' le 40 orr. contro i pa– ,lroni. <'ontrn il Parlito Socinlista 583
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