Volontà - anno IV - n.9 - 15 marzo 1950

Inoltre, poichè i federalisti hanno ripudiato l'am:irchia sul piano mu– nicipale e nazionale, noo v'è ragio– ne pe1·chè racccttiuo su un 1>iauo intcniazioualc: cd infatti vi si rifiu– tano. Essi credono uclla federazio– ne per tutti i Ji,•elli: al disopra dello Stato nazionale vi dovrebbe essere ad es. una (cderazioue conti• neutnle, cd al disopra di essa un governo federale del mondo. Bisogna però mcltcrc io l'ilievo d1e i Ccderalisti integrali, accellan– clo l'idea di fodf'rnzioui europea e mondiale, e lavorando per esse con tutto il cuore, non rinunciano io nessun momento alle loro idee di decentramento. Essi sostcn~ono che le nllivitù del governo mondiale dovrebbero essere ristrette a quel le questioni che toccauo il mondo co– me uu ;usicmc e non possono esse– re risolte su un livello pili basso. e cosi via via ~iù per l:l scala fiuo al Co1m111c. Indirizzo sociale ed economico Come gi:'1 detto, i fcdernlisti non favoriscouo il capitalismo. Non per quC'sto e~i concordano con i socia– lisli democratici. ed il loro disac– co1"<lo fa pcruo sulla questione dello aecentrame1.110. ) socialisti, avendo :',tudiato i µ:uai del sistema capitali– sia, si sono persuasi che se l'inclu– slrialc privato fosse sostitujto dallo Stato. tutto andrebbe nel mi~liorc dei modi. J frdcrali,:,1i non sono d<'llo stesso parere. Essi fanno rilc– \1arc come sia illusorio dire che una industria na:r.ionalizznta appartiene al pof>Olo: non appartiene al popo• lo, ma allo Stato, che proprio non è la stessa cosn. Essi illumiuano i moltc1>lici mali che derivano dal ct>uccnl rare la produzione . nelle mani dello Stato. Prima di tutto: il governo centrale diventa troppo 1>0• tentc: da una parte, esso esercita un fascino sempl'e più forte so1>ra gli uomini ansiosi di potere e poco scrupolosi, che son tentati ad assu– merne il controllo; e d'altra 1n1rte, esso estende la mano morta della sua autoi-it:ì sempre più sui cittadi– ni. Pu11to secondo: il popolo diven– la sempre più dipendente dal µ:o– vcrno, i I che è male per i I 1>01>010 e male per il governo. Tcnlo pun– to: le organizzazioni dei lavoratori son messe in 1>ericolo di di\,entarc c<1rpi ~overnativi. penlcndo contat– to con i hworntori. Quarto: una io– dustria ccnlraliz7.ata sotto il con– lrollo govcrnalivo ma1wa della Acs– sibilit:ì necessaria per acbuarsi alle condizi,mi locali. E, quinto, lo Sta– to a1>pare spesso meno inclinato di un datore dì lavoro privato ad nsso– ciar(' i lavora10l'i nella clirczioue dell'industria . .La differenza tra i fedcrnlisli cd i socialisti democrnlici non è, per– ciò, una superficiale disputa circa i metodi. E' un disaccordo fonda– meulale circ:i i risultali clell'appli– cazio11c cl i qucsl i mctod i. I fodera– listi credono che, per quanto possa essere democratico il processo di tl'asferire le industrie cd i servizi nlln prnprictà cli Stnto, In conclu– sione finale non sar:1 un millennio socialisla ma invece un incubo to– talital'Ìo. Essi sosten~ono che qmrn~ do t11t1e le f,mzioni. i poteri, le be- 1wdizioni. le puni:r.ioni, e tulle le ncccs.siti1 cd i lussi, vengano diret- 557

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