Volontà - anno IV - n.9 - 15 marzo 1950
smarck. sia l'anarchismo idealistico di llakunin. Questa soluzione è busata sul «Comune», il più 1>iccolo groppo sociale do1>0 In famiglia. I federa– listi eoncor,lano con l'idea ~reca a cui gi& si è neceuuato, che ogni Co– mune sin abbastanza 1,iccolo pcrchè i suoi abitanti possano facilmente discutere e decidere i loro propri affari. E In seconda parte della loro proposta è che ciascun Comune ab– bia 1>i('na cd esclusiva nutorità su tutte le materie che concernono il solo Comune. in modo da non es– sere dominato ncj?li affari locali da nessuna autorit:'1 più alta. Questo « Comune n di cui parla– no i (cdcrnlis1i non è equivalente nè al bor~o inglese nè al comune ammiuislrnti\fo come esiste in Fran– cia ogl,!i. Si 1>otrebbe tradurre l'idea federalista del Comune con la 1>a• roln « comunitit », iulendendola co• me uu ~ruppo di persone vnriabili md numero mn associate dnlla vi.ci• nnnza, dalle occu1>azioui. dagli in– teressi. Questo può suonnrc piutto• sto vaj?o. Ma la contro1>Rrlila della flessibilità e dell'empirismo ineren– ti nel federalismo è l'asscmi:n di de– finizioni assolute e di dcnrnrcazioni categoriche. ' T redcralisli applicano queslo conce1to del Comune non solo :1llc nrec geografiche ma anche alle im• prese cd nIle qrgauizznzioni profes– sionali. Quando risultasse fattibile, essi prcforircbbero associare le tre forme in una unità autonoma, ra~– ,z:ru1>pando insieme i lavoratori. le industrie, i dislributori ed i scr\fizi pubblici in un insieme che fosse controllato per tutte le faccende in– terne dai dirclti rap1)rcscntanti de- 556 gli stessi eiuadini locali. lo sostan– za, quindi, i fodcralisti propugna– no una 1>olitica di dcccntrnrueulo radi<:,ale, costruito localmente, nou decretato dall'alto. ~;• ovvio, comunque, che uoi non possiamo rinchiuderci iu 1>iccole co111m1i1?1 separate. come non pos– siau10 rinchiuderci individualmente per vi\-ere come eremiti. La rispo– sta federalista a <1ues10 problema è l'idea dei livelli di organizzazione, estendentisi dal Comune. 11d una cstrcmitù della scala. fino all'altra estremità che è l'iulera razza uma– na. Questa idea è che tulli i 1>ro– hlcmi che rij!:uardano un livello so– lo siano decisi a quel livello, e non ud un livtdlo più nito. Quanto ai deltagli della orj!:a- 11izzazio11eal disopra del Ji,·cllo del Comune, i federalisti hanno idee elastif"he. Considerano eh~ l'cspc– ricnzn stessa indicherà le pill ulili e più naturali fonnazioui più alte. ln generale si 1mò dire che i Co– numi si federera,mo in unitì1 lliÙ larj!he - forse del tipo della « con– ica » ini,?lesc. Queste unità 1>hì am– pie a lor volta si lcdererauno in re– g!oni o provincie. Le federazioni df'I tipo della contea a\•ranno un Cousil?lio proprio per tra.Ilare le fnf'ccmlc che non ri,ruardano un singolo Comune ma l'insieme dei Comuni della contea. Consi~li pro– vinciali o rej!:ionali faranno In stes– sa cosa nella loro area, per le foe– cende che non possono essere risol– te nè al livello elci Comu.ne nè a (fUello della contea. TI l!o,·crno na– zionale trnllcr:°1 unicamcnle <1uei problemi clic rij!lrnrdano la n11zione come un in!ieme e che non po!sonp esSC"redecisi su un livello inferiore.
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