Volontà - anno IV - n.9 - 15 marzo 1950

nedizioue di nascita tu sei l'eletto, l'eccelso, sei il frumento buono cd il resto è couclannato al fuoco od nl marciume». Dice\'a il foscismo: 1< Tu sci l'erede dell'impero». E il nn:tiHno: « .AJ>partieni alla rnzza hioucln dagli occhi azzurri ». Dice In Chic!a: « Dio ti fece la j:!:rnzindi nMccre nel mio seno». E il partito comunista: te Tu sei operaio, sci prolc1al'io ». Oicouo tutti: « Rima– ni <1udlo che sci e noi li daremo ciò che li spetta. Ciò che ti spclln vcrrì1 tolto ad nhri come è giustizia, co• m'i- nell'ordine storico e divino». Chi può resistere al piacere di sco– priri:i senza faticn alcuna dnlla parie: della giustizia cd al culmine Jlredcstinato, trionfale, di secolari nv,·cnimr-nli ? L'n11i1t1<liuc anarchica \'Crso la &torin - con eccezioni che sono im– llllrlanli rna non enralteristichc, an– zi spurie - f! gcncralmenle sccuica c. in alcuni cnsi, francamente pe'J• simistn. Forse nulla, quanto un'ntti• tudine pessimista \'Crso la storia ed in parlicolare ,,crso l'esito delle ~rnndi trasformazioni moderne, con– dnnna oggi all'esecrazione tanto delle masse come delle polizie uffi– cinli e segrete l'individuo che 11011 condh•ide l'orgoglio del 1>roprio se– colo e di quello futuro. Pcrchè è dall'csislenza stessa di crucslo indi– viduo, dnl suo pensiero libero e rc– frnttnrio che la societi1 attuale tutta quanta, coi suoi innumeri clcmenli incspon.i:abili e sedicenti ri~c11cra- 1ol'i. F-i trova comlannnla. 1 0n si può tollr-rurc l"csislcnza ,1ella l)ropria corulnnna. Quindi « men n all'anar– chico, 1< men>) al filosofo, (( raca n n chiunque non vuol capire che i folli 548 come le idee non hanno ahra veri• 1i1.altra (w1zione che <1uclla di ser• ,•ire ;:ii rapinatori d'op:gi e di do– mani. il pessimismo non è uecessaria– meutc un vizio. non è necessaria• mente male e fonte di male. E' ca– rnltel'istir-o di quc~li indi\'idui e di quelle socie1ù che hnrrno r:iceolto frullo di mnp:giore esperienza. li pcs..,imismo delle lettcraiure epicl1e. , isionc di claSi!i aristocratiche. ha forse per origine un senso 1,il1 o meno cosciente di colpa. ma 1)\lrf'.' il pc~imismo di <1uclle aristocra– zie. di chi è stanco di dclit1i. è pre– feribile nll'ottimismo di chi è JlrOn• 10 a commcllerli. Le ~rnndi influen– ze morali, sin rcli~iose che filosofi– d1c. partono tutte dn f}rcmessc pes– !-imislc. 11 pessimismo tende nntu– ralmcnte a perire. mo 1101.1 c'è de– litto a cui l'o11irniim10 non s.ia 1>ron- 10 a ricorrere nlle1tramc111e pure di snlvn~uardarsi. Per i11.staorarc iI nuovo online. il nuovo mondo, non c:i ha nessun risJ>etto e nessuna pie– lÌI per il \'Cecilio. nnchc se il vec• <'.hio è rnp1}resen1ato dn intere clas– si e da intere pooolnzioni r-he nel 1111Q,·o i.i trovcrchbero cstremnmen– lc infelici e eh<' lo repellono d'istin– to. l.'01timismo oon è solo respon– sahilc elci massacro di putridi rca– zionnri e bor;zhesi infecondi: lo è di milioni di contadini, chiamati kulaks per l'occnsionc. e d'intere popolazioni di rnzzn non bianca. 11(,11 nriana. non slava. L'ottimismo in ,,olitica si traduce in impcriali– s1110. e l'esr)nnsione coloniale del cnpi1alismo europeo non differisce mollo nei suoi impulsi come nei !..uoi risultati dnll'espnnsione auua– lc della Russin stnliuisla.

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