Volontà - anno IV - n.8 - 15 febbraio 1950

opcrauu: da un lato i cosidelti <tli– h<·rali,1. ricchi ma pochi - dalral– tro i cosMetti «comuuisti>) ricchi e molti e di&'kplinati come un eserci– to. al comando rii capi astuti ed elo. sliri b{'n ttllrnati al 111arhiavcllim10. .1 liberali operano per lr vie pacifi– che dellu rassegnazione e detrohbi– dienza. per ri;;tabilirf' il massimo pos~ibile di ordine, in rnodo che t·hi 15ta!'-Otto a<'('('tli di nuovo la sua con• dizion(", (• i•inSf'uno rinbbia ncll.t sua <·ondizionc almeno una cuccia lolk– rabile. senza i·he pert'ÌÒ ~ia m•cessa• l'io clisturhtffe chi sta su. chi coman– da e possiede. T comunisti i11Vf'('l' 01,rraoo per rnanteuere il massimo tli disordinr-. p{'r im1>cdire Ojl;Diri– presa organici'! tli lavoro, utilizzan– do ni fini d<'lla politica dello Stato russo il JZ;rej!;arismo di Jl;ran parte (lt·•I popolo. il dci!!iderio di ubbidirf'. la paura della libertà d1c spin~r i mol– thosimi a far hranco. a chiedere pu• litori e eani. E ('On riò 1a situazione è delinea– ta, isul 1 ,inno dello Stato. Essa ri1>f'· tr nncora una volta l'etrrna lf'ziom· r<'aliìilicu u cni si conformano p;H R• narchici, Ja lez.ionc che sor~e dai fotti: bisog.na essere contro tutti i padroni, tutti J(li aspiranti padroni. Contro In Oemocrazin Cristiana, dunque. Conlro i liber111i. Contro i ,·omunisti. E s'intende, contro i scr– ,·i scioct.:hi o interessati dei tre. Cioè, hiAAgna essere col popolo. restare col popllJo. Sul piano della libertà. non su quello dell'autorità: della so– cietà non dello Stato. Risultato per il qnale uon v'è ~ran bisogno di ana– lisi. da quanto è di per sè evidente. Sul piuno <lclla RO('iPtit, in cui si rlovrt>bhe co!l-tantemente contrup– porre l'aziont- popolare aJl'azione <lello Stato. la t.·ondizione è invece mt·no chiara . .\l11 non è difficile dcli- 111::urtw alcuni aspetti cssenzinli. Pri111n di tutto, per noi in Ttalin, i rt'siclui f'uormi de-l ventennio di scr• villi. che è l'elemento ue~alivo più impnrtant..- del quadro. (Ed ha il 81.l'J equivalente in Germanin. in Francia ctl oro anrhe in Tnghilterru ad opern <lt·i Jahuri!-1 i. Sf'ppur mwora limita– to). Tnlr residuo ha come comple– nwnto 1.-. spinln onni11rcsente al .,en.c:.it>ro in termini di massa, per cui pochi e soli rieS◄.·0110 ancora nd im– postare problemi ~•1Pn1arc soluzioni ponendosi cnm(" irulividui in ~rup- 11i sin~oli e determinati ili individui. ConS<:'J(uenza f'Vidente nrllu pratica quotidiuna: tulti ('ummiuano col <'u– po volto a Romn. Qualunqul' rliffi– coltù i.i presenti. Hr.nna deve dan· l'avvio suggerire il rimedio offrire i mezzi. Se no. non !ii fa nulla. Al– tra conse,ruenza evidente: moltissi– mi uon f'Oncepiscono rh<' sin possi– hile azione socinlr se uon inseren– dosi rotcJlina 11ell'apparato d'un Partito 'o d'twa Chiesa (diversità ormai cvo.nest'("ntf', Partito-Chiesa!), dove <•ssiFi sentono sorretti da mol- 1itudini di ahri <'ÌUS("Uno<lf'i quali n sua volta ha il biso,e;no di !Cntirsi sorretto, non h11<'OraJi;gio d'imma~i– r.nrc di st1.1.ritto dn solo o con pochi capaci di star su anche soli, Da cui Je con.sej.tllenze collaterali. l \'ecchi d1e rifiutano d'arrostarf' una socir-tà ~ifTalta, che si mettono da parte. isolali in un rimpianto che in fondo li condanna alfinerzia. I ~iovani che :-ubiscono una tale SOCÌf'tà. sen– za alcun impelo rli volon11ì; i i:i;io– vani che anchr to(• si battono insieme al gruppo in cui Fon annP,itnti non vi apportono alf'una passione costrut- 453

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