Volontà - anno IV - n.8 - 15 febbraio 1950

,ione. Perrhi": la proiLizione di c~~.J ,olle• cita i ragazzi a pratic:irla. l.1 lilwrtà la mini111izza, e perdi~ le inibizioni ,lcl ra– i:•1z~o dm !;i 1ua~turl,1.1 in 1111 ·a1111o~fcra di ::~:•.~~t~l ~!:11~,: :.:11::~:• i~i 11:~:1 1 r •l~c 1 :.1~~;~ iliffi,•ilr rimediare. Poi, :,n:ndo il roragj!:io di dire a1wora: i gio"ani dcL\Jono avçr me.i:zo J1 ~mlJi!,farc i loro hi~ogni SC!>Suali, anrhc se 11011 •On'l ancora in grado di.for~i una famiglia. li rit-ono :.illè' JJròStitute i: 1111 uwlc 01,io, i;u cui l• inutile insls1ere. Me– glio, molto meglio, o.:he il giovane (o la iioY:.ine} si !<eelgono alla lw·e <lei sole 1111a compagna (o un compagno) per le \ÌC iiperle e liherc ll,:lla rcci11roca i<impatia, che 1:onduce ad un rapporto sessuale sano, Jiero, pri,•o di omhre. Hus~dl giung1: a proporre il « nrntrimo• nio d'amicizia»: 1111:i unione dichiarata· me111c tc111por:in('a, 1lirliiar;;itamenle non intesa :id 11n:r figli, in anesa che divcnli possibile pensare alla fomiglia. L'iflca è scn-"aln: ma p;;ir poeo 11roh.Jhile che la 110• slra socicrì, i))ocri1a rics1·a (nè in Italia. nè in Jngl,iherra) nel ammcttc~e un Ì!<li– tutù cosi· oneslo e lihero, Eppure nel no• stro 1e111po, mentre ,·a diffonclendCJsi la tef'nira .ld controllo delle nascite e quin– di l'aver completi rap11or1i «essnuli senz;;i figli non è riù 1111 prohlcr11a, il 1<ma1rimo• nio d'amit'izia» l)Qlrehhe agevolmente pi-a· lirarsi. Cl,e immenso bene ne verreh\,r:. possono vahuare tutti i giovani, sopra1111- 10; ma anche i verchi, sol che ripensino le loro prime esperienze sessuali. in 11:ene– re degrada111i, che ~olo ncll'oscuritù pote• ,·ano co11111iersitnli. Far l'amore nel sol.-, in libertà: ec·co la strada. E sn (111ellal'Ira• da oggi R"liantifoconclativi. perfezionati in modo da non ros1i111ir pil, un im11;;iccio od 1,n Jisturbo della s11ont:inci1à dell'alto. danno finalmente alla donna la po~sibili1~ di sentir~i pari all'110mo, di scegliere e rleci1lere anche per suo conto, senza aspe!• lare d'e8scrc (arn, 0i!iteno del desiderio ili 1111 uomo per ris\'egliarsi. ldee one~te. e 1a11t'altre in R11s:-ell. 11 1111ale natur.1hnentc i<osticne che i lì1?li, disJ?iunti dal caso e dal gioco sessuale, <lehbono c~.-:erc il prodono di 1111adeli– berazione rMciente, non già dell'istinto. E m~ntre ro!-Ì eleva la famiglia dal\;;i ruc• •·ia dcll'nnimale alla sede <lell'uomo. e~li naturalmenle riconosre e pro1lll1?:na l'i:-ti• Iulo tld divorzio: Jllff racromandantlo (ed· è queMa 11na ri1irova tlclla ~,,a sanità) che \Ì :-i 1ti1111~a~ulo per motivi molto gravi r111a11f!o \ i ~nn ft;:-li. 1wrrhi• il lwm· 1lt·i lii;li tlCH~ n•nir prir11a tléllc pa~~ioni Jei l{Cni– tori. Ed infirw ri1rndfra 1111a reale 11ari1à ira l'uomo (' fo donm1, indis11cm:,hik hase alla ,·o,truzi1)nc ,l'un a\\'cnire più libern: il 1·hc rom1iorta non l'olo ,rh• le rai:an;<' J)o~:-:mo aver iniziali\'c di gioro sessuale ,·omc i ra)!alJ:i. ma di(· am·hc la doun.:i nu– hil,• ,.!1hi:1 Jiriuo ili fnr-i ilei fi;di e wu.-r• scii ,•ol ;.uo 1101111:. M'nz:i che essi siano mard1iati sol'ialmc1111: 1l"illegi;ini111i1à - i1ne1·c tli i11tri-1ire 111i~•·ram1•1111• l'ola nella rinum·ia ad C••crc 111r,1lre. :-0110 la pres– ~ione cl'1111a 111oralit:'1pcr\"crsa. ldee ,.orai:i:io-c. ,·l,e in pa.;~i altri che il no~tro stanno ,:ià Jla~~rmtlo uel cos111me, -.--riza clw 1w 1IPrh ino e< inu11Qrali1à »: an• ,,;_ Clii- lwn ~ap11i.i111<1 lut1i l'ome Ira noi le nH'' 1)roil,it<· le fat◄·i:i die1rn l'nscio ed al huio 11roprio la grntc per bene: e fa stes~a f.bicsa che fulmina in astrano il ili, flrzin i•ont'ede 1ioi a11nu1lamcnli di ma• 1rimoni Licili a cl,i ha sol1li ;;ibhastanza p('r il processo. i: mentre srom1111ir;;ichi 011rla di controllo delle naseih; aulorizu poi -"01· tomano i mf'to1li nwno rort1gJ?io~i di rnlf' ro111rollo, e l'iuh1hcro non lo lapida ma lo ;i~~oko nel ronfrs•ionalf'. Anf'hc la « morale ses~uale » è in r:,111• 111i110. nono~1anlf' t11lli i preti r Tlltli i rnn• forrni~ri. li rriterio sle~so della mor;;ili1à ramhia ~cromlo i tempi. sta r:11nhiandn anche ner noi. E ~ta f'amhi.1n1ln in modo p<fflicobrmcntc arr,.ntm1!0 la,hlo,·~ J'ii, ll· ruto è il hi5op:no di m•11:tmrnto. Noi non po.~~iamo più ri~olver,. i prohlcmi del s,.~. ~o e della (ami!.'.lia ron i rimedi delle ~n– rie•ì• antirhe. i11 ,·,,i 1•ra la1·it·,.,,,.,1t,. am– messo da l11tti rhe alruni uomini e donne ~ervi~~cro ;;il pi:u·1•rp rlejl'.li altri. Oggi non ~olo la pro«tilula de,·r: ~parire. ma anf'ht.: In donna ~ouome!<!<aall'un1110. anrhe i fi,:li ~ur1·11bi ,li fronle ai ~eni1ori. Ma non acca• drà pr:r volere d'un dio, nè pf'r iniziativa dei politici. Siamo noi. è tra noi. è uella , ita (lu<)li1liam1. rhe ilol1hiamo co5tr11ire un nu;)VO r0!:llllllC Ancora 1,na Hilta il " mP,:lio ». il II più um,1110,,. cninddoun 1·nn il "più libero» che i;:li anarchici 1lfrono da :-cmprc. 8f'"r- 11and Jtu,;~cl apporti• :i <111e~1a limpida vi– ~ionc 1lcll';;izione ~oriale un rontrihulo no• lf'"voli~«imo. f.on ~igliamo qnimli a lutti <li lei=:gere ·il ~110 lil,r;,. ,b cui ananno aiuto a 11t:rrnadersi e ad ap:ire. n. 509

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