Volontà - anno IV - n.8 - 15 febbraio 1950

,;arebhe, infatti, qualcosa cli ,;imilc nd un genuino II so,•iet » di rnppn•• b<'Jltanti degli interc11Si umani di tulle le specie; esso non m rt>bbc J•OtCrf- per governare, ma c·si-;tt•reb. be S('lllllliccmcnte per afl.'-irnrnrr la t·oopernzionc dep;li uomini iu un cnlo distretto. Al di là del Comu1w. uniti', fon– ,lnmcntnlc della orµ;anizzazionr S()• 1·inle, si s, ilup1)erchbero fr<l1•n1zioni regionali c<l intcrnazionnli di Co– murii, federazioni rii vurif" forme ,li professioni cd industri.- :-tl lar~a Kala, ecc. Ma sarf'bbc !!Cmpre in cvidcuw che il solo fondctmcnlo sa• no 1>er la solidaric1à nozionale cd i111cruazionale è una ricco \'ila co– mum1le, e che i I Comuuc P l"unit~ di organizzazione che de,(" essere &lnhilila, prima che il resto dt•lla so. ci<"là anarchica i-in lHìsicnrutu. J I ritorno ad uu 'm·('<'nluazione drll'n11archismo-cumunista in luo~o dell'ormai invecchiato <e iz:1·011110 sin• dac·alii<JHO » del )920, nec,.ssit11 un c-ambianit•nto talli<·o. Unili, :-11 ,n~la ~ala ,li la,uratori in ria~on11 in– dush ia sono tullorn neces.suric- mn è forcie pi ì1 necessarìo p:iun,zert· ad una or~anizzazione intensiva in ciascun ))0610 di lavoro, e ad assoc•iazioni lo– <'ali di lavoratori in cui 11i riuni!lt·ano lutte le professi1n1i. Qut•slo fu in– fatti il concc1to del pl'imo ~iudtu·a• li-1.mo frnnce'-e. J'ickn dc•lh• Camere dr! Lavoro locali. le quali furono 11oi sommen,c nell'idt•u di unu or,e:a• niuazione sindJculistu monolitica. i\fi plllT rlw tftli oqr:anizznzioni lo• c-:,li di tutte le specie tli 11rodu1tori e di r-onsumatori pos8-ano P!li't"rf' andw ')l'ft uo nwzzo di lotta più efficace d<'i !!;Catuli sindacati iudw.trioli. St' ad e~. tutti i hn-orntori di un paese ,·enisscro m·lla d1·krmiuazion.- ,li appoggiare i porluali di un dato porto, snl'cbbe 8t'nzu ilubbio una huoua t'<1!-a.l\lu se nella sinJ,?:olaarea dd porto lui! i i hn oratori di tuttt• lr induetrie ~iOlll'ra~ro. e se vi esistesse u11'org1111izznzione comuna– le per rup1•lirc." 11•nr(·cssità dei lavo– ratori mentr.-. si rifìulano di servire lo Stuto. allora il movinwnto ri\'o• luzionorin !.i ll'O\li'rebbe in una po• sizionf' pii1 fori◄'. Conclusione L'annrchismo non può avere suc– cc-;&o !-f' si pom· romr una dotlrina di rifiuto d1·lla lolla imlu1ltriale, nè coo un'irll'a \1 ~inclaculi$la » dclror– ~anizz11zione che "ia influf'nzata da idee c11i,i1ali:.te di ,·entralismo mo• nolilico. Ee-iaodeve upport.are unu <'onrezio11e di1111mica cle)l'orgnuiz. zaziouc ~o<:ialf• t·, a mio giudizio. f'SS:l si 1mll ritrO\IOl't' nrl <'OIIC('llO dd Comune: 11 Comune ana1·chico, in cui tutte 11• 11~i,:ociozio11i locali portarn) la ,01·1· 1lf'i Joro molteplici interessi. è l'unità ba8iea cli un orp;a• nicu 8\•iluppo 'l<Jcinl<".f' la sola for• ma di orµ.aniz.tuzione apcrla. flessi. bile, mute,olf" uclla quale l'indi\'i• duo anà ~aruutitn non solamente la sua liht-;·tà. ma anche lf' più ri(> rhc poi-sililitù cli §viluppo persona• le. Le po"i;ibilità inJustriali moder. ne e la scienza so,•iale dànno il più grande soslf'p;no alh• idee uoard1idH· di de<'Pntrulizz1:1zib11e, e darebbero una ~ralHlf' spinta verso la costru• zione del Comune come or~ano del• l'equilibrio sociale e della liberti1 che clobbiQ.mo opporre allo squili– bria ed allo Lirannio del moderno Stato totalitario. GEORGE WOODCOCK 505

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