Volontà - anno IV - n.8 - 15 febbraio 1950

con<'czione non fiarù ragi;?;innla fin– chè noi parleremo in termini di sin– clacal i industrinli mostruosi. finchè 4".0h<'cdercmo alla organi:aazione di pmt>uli 1-indncali un posto spro1lo1·– :donato nel nostre, pensiero. J~) non nego neppure per un istautc la nerc!.sitù di un C'omhutti– vo movimento rivoluziounrio cli la– voratori prr precipitare la finf' rlrl "n1,italismo. l\fa è esse11zialc, per p1ima rosa, che i lavoratori restino nttcuti a non imitare le forme c:a– pitaliste dì Or/;!;anizzazione, edifi– cando delle organizzazioni vincolan– ti e strutlurate. Inoltre è Psscnziale che noi non açcettiamo il SindaC'ato. i1u<1.leesso ni è evoluto JJella lotta contro il capilalismo, come modello 11ecc5sario di oq?;uniz7.azione per una s.ocietà lihera. lufinc e pare essen– ziale che ci si af'corga che l'uomo considerato solamente come lavora– tore è un indi\'iduo ma~ari bello ma zoppo. E' il capitalismo cl1(• con– duce gli uomini a pensarsi solamen– te come lavoratori - l'anarchismo deve f'Ccitadi a battersi r•cr essere nomini completi - ed un uomo completo è assai più che un sempli– ce produuorc. J1 concetto anarchico che rispon– rle ai nostri problemi presenti <'• quello del Comwie. Noi abbiamo avuto negli ultimi vent'anni la ten~ dcnza a ritirard dall'idea anar"hi– smo-comunista avanzata da Kropol– ki11 e Rèdus. Tra i nostri ma,:?:~iori movimenti, solamente quello bul,za– ro aveva con~ervato quel i,uo carat– tere originale. Ma oggi che la decentralizzazione soeial<' t' la rlistrnzione dello Stato sono questioni vitali. i.I Comune di 504 domani è qualcosa clw possiamo µrcst•nture al popolo come w10 sco– po prnlico pel' il quale lottare. Esso offre 1111 mondo nel quale non vi sono grandi unità di potere di ncs• !,lllrn specie; dove cessa la ragione delJa <'nncentrnzione dell'imluslria pPrchè si _g.iunge all'aulo-sufficienza r,·~ioualc ncj:!;li.aJimcnti e nei ma- 11ufoll i; dovf' f;1 vitn, inv•·<·,· di e~– scre- dominat;\~C corrosa dalle città mctropolilonc, !'ari, reinlegruta in molli <liun;i ce1Hri Joçnli dì cultu– ra e di cooperazione i;ocfale, che · C'ornlurrunno ad un arricchimento di vi1a quale è esistito nelle liberi• città nwdioevali del passato. Il comune anarchico L'unità cardinale per la organiz– zaziom· di UIH! tale soiC'là sarrhhf' i I Comw1e, asso<:iazione di uomini f• donue che vivono in una certa lm·n.lità oµerante, per una couve– nient<' soddisfazione delle necessità .sociali della loro vita. CiaM·una fat– toria e~ laboratorio sarebbe ovvia– mente sede di or~unizzazione di protluttori. mentre o~ni strada o rione o villaggio o quartiere si orµ:a– nizzei·ebbe come sede di consuma– tori c··d inoltre \'i sarebbero innumf'– revoli associazioni di uomini e don– ne riunitisi per promuovere altri inlf'ressi varii. come sports arti <' sci('t1Ze. Il Comune sarebbe formato dallu cooperazione cli tutte quelle varie riunioni di gente, rappresen• tanti diver,;i aspetti della vita so– ciale. Compilo elci suoi delegati sa– n~bhC' il coordinare ed assicurare il funzionamento eHìcientc di tutti i pubhlici scr\/izi e di rlare espressio– ne ni desideri ed alle necessità del popolo, Un Consii;dio del Comune

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