Volontà - anno IV - n.8 - 15 febbraio 1950
è proprio uno tleµli strumenti con n,i gli uomini-bestiti clie voglimw ,comandare consolidano il I.oro do– mi11io - illudendo il loro prossimo che pos . . ,1.uw accadere falli reali ad opera di volontà che mm si .~adove siau .~itunte nè come operino, men– tre 'invece i .~oliarradimenti concre– ti dipe,rdorw dalla no.~tra i--olontrì,di noi vivi in rni. tutt.o il flusso dellu umanità O/!J!Ì !-ii irrcarrw ed <1J::isce, E son perf'ÌÒ 11emico di tutti i miti, cernmdo per me e /Jer· ;{li altri sem– pre 1,i,ì d, rhiarez:.n e di coscienza. Con quest'animo penso il nostro tempo. mentre lo vivo come u,,a .~e– ri(• di !{iornate opemse.. Il nostro tempo è cerrnmente 1<po– vero rl'intcriorit.ì ll. St! mie s'inten– dP l'ntteg~inrnertt.o dei ben flOChi cui è dato di f'Ot"si in anacor<!ti <' ,li mel!ersi a lnro della .~trada su cui gli uomi11i fritico.~~rnent,e.cammina– no, ,a strada della prova e de11'er– ro; e. de1 senza tre~1a cominriare 8 ricominciare. Mn <111efla 7J01,izione nscetica. rhe è drwvern frutto di ww ristretllt vo1rmt<Ì di .-.rr1vez=,r P di pnce indit'idunli. mm mi tenta. E <·redr,non tenti ne,(.(llno tra !{li anar- · chici. lnven!, n<m so s,, può dirsi << povero di interioritlr. )) il no.-.tr() tempo in .(en.,n f[Cner11lc.Acrrtde che la <cinre,.;oritrÌ)) è semp,·e meno pri– vilee.io d'tm<1Nitr di i,r;el1et11rnli. si rli_lfo,ule Ira la f!Plltc comime - e pore di.venti deteriore, filistea •. ml pe1·chi- è meno bril1antc d'idee nc11te e d'immnr;inazinni perngrine. Rasta pen ... are rin.~cuno di ,,oi il suo p1·os– simo per n.ccorgersi che oggi si pensa. .~u sè stesso il mondo, mediamente, a.~.~nipiù di wrn volta. Non ne deri– va ozinne perchP mostruosa è dive– rwtn ln 1m1crhiua de,li Stnti. 1'in- 492 sieme dei pot,eri che imbavaglimw og"i libera espressione. Ma come lt interioriui >> esi.~te: e ne è S~f!.tW la. diffusa simpotia. per l'annrchismo in gente che non osa. prendere posi,– zionc ape,·ta pe,· esso nelle lotte so– ciali. fn q1te.~ta diffusa. complessità r;li a11nrchicì non pretendono nemme– no, mi pare, di rappresentare « il i,ecolo ooslro ,,. 110n s'arrowmo Ju11- =io11i. di n11111mciato1·i o d'ir,terf1reti pre$.~o lct gente comune in cui ritro– vano tutto il bene e il male che ltnnno in sé. Anzi, nella propria. l!Pnernzioue s'inscri."cono sapendo di es.~e, v~ ww /orzn tra tante e ,wl– la viù: e ri(Uf!.,l!.OIIO da o~ni. idea, che co~11mque ilil,da di dare la rappre– senttrzione unitaria d'un /atto così co.ouico, così inre.~suto di elementi C(mtradittori, com'è la vita soriale di un secolo dato, d'un t<!mpo q11al– sia.~i-rfow. Tuttt.lvia so,w d'a,:conlo con te - e d'nrn innanzi molto d'accordo - nella dolorosfl constatazio,re che « vi cran nel passato forze profonde nel– la so-~ietil, nei cuori e nei cervelli, che s{ug~i\'fltlO a o,z;ui forma cli t'OH– l !'olio e di oppressione >1, mentre Of!,· :ti « controJlo _ed_ oppres~ione lrnm!? fotto pro~ress1 1mme11s1 e non e e qua"ii pilt attività umana che sfu#?:gn aµ:li artigli acuti dei µ:ovcrnanti ». Ma (( l'oppressione è insopportabi– ]P n. Ma << dappertutto c'è molcon– tt·'nlr>. in.:;offerf'nza, volontà <li dir basta ll Per ora tale volontà non l{e- 1wra nlfro che r<proeetti di salvare o rifare il mondo ll c1re << si sfo~an 1mlln carta n. Il che n.on è << prova ,-l1'è chiusa >i per sempre << OJi;ni a!– lra via)). ma dimostra che << la sµe– l'ie 11rnann 0011 può reaJ?;ire ad up
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