Volontà - anno IV - n.7 - 15 gennaio 1950
Qualcuno, sapend1> che la sua rivi– sl:t «Oer Sozi:1lis1» 1>otècontinuare le pubblicazioni 1>cr qualche mese an– cora dopo la dichiarazione di guerra e dello stato d'emergenz:i, 1>0trehbe :were l'impressione che il suo edito• re fosse di,,•cntato un sostenitore del– lo Stato e 1>crconseguenza anche un ;;uerr:iiolo. ]I fallo è molto piì1 sem– r•lii,:. li « Sozalisl »: essendo stato ;,cm1,re e flllt'ticofarmente un organo di sludio e :1 tendenza letteraria, e 11011 di agi1azione, 11011 dava sover– chia preoccn1>:izione al governo, che lo lasciò campare di vita difficile fi– no ai primi del 1915. Nel numero del 10 agosto ]914 egli :icccnnu pubblicamente al grande av– \'Cnimento. Scrive: « La guerra è ve– nuta, la gut>rrtt Europea, la guerr.1 dr:ll'Euro1>;1 contro la Germania t! l'Austria». La tensione ner,vosa che era in lut– ti durante le ultime settimane che pl'ecedettero il conflitto, e che chia– meremo « guerra fredda », lasciò po– SIO arl un attimo di 1>essirn.ismo e di ;,cor:uncnlo generale. Ln guerra era lì1. Tutto quello che s'i e.,..a<letto e fotto per e,·-ilare che divorasse i po- 1wli d'Europa non -a,,cva servito: ora, essa. travolgeva tutti. Lo dice in una su:, lettera datata <lei 31 giugno: Non c'è 1>il1nulla da sperare nè nulla da temere, è venuta ... )). Nel 1913, il 22 gennaio, Landauer <l\'eva scritto .Il ~Tettlau: « Ogni ri– \'oluzionc di Stato <leve culminare o.._~i in l)olitica, in diplomazia e guer. rn: e d:1. c1uesto momento l'anarchi• co. f>Cnsoi non può pigliare partito perchè tulti sono ingiusti e 1>erchè cp;li solo tiene la chiave in mano, La S~J)arazione della nazione clallo Sta– io. t' piì1 cs:1llamente. lo sropo del- lo Stato e la separazione della Co· umnità econom.ica dalla commtit..i i– diomatica, la formazione di grup1)i di coltura economica che si incrocia– no impunemente, però non si taglia• no nè si <,-oprono, è l'unica soluzio• ne )1. Ma la guerra, colle sue vio. lenze, ,colle sue preoccupazioni non 1>ermettev;i evasioni. Chi non entra– ''a nel suo gioco, presto o tardi ,•e– nh•a schiacciato. E anche Landauer fu messo ,, lacere e il suo « Der So• z·ialist » dovette cessare le J)Ubblica– zioni. E ,·enne anche la fine della guerra e la caduta dell'impero degli Hollenzollcrn e venne La nascita del– la Rcpubbl icn dei Consigl.i Operai e Soldati di Baviera. Egli volle parte– cipare all'opera rinnovatrice della re1nibblica credendo nella possibilità d'inAuenzare gli avvenimenti rL\'0- luzionari nel senso di un Socialismo Libcrlario Federalista. E a Monaco, nei pl'imi momenti della rivoluzione realizzò un lavoro quail'i sovrumano, ma presto ,si convinse che la for~.a costruttiva di questa rh•oluzione, di queste masse educate dal marx.isrno, non avrebbe dato i risultali deside– rati e diede quindi le tlimiss·ioni da Consigliet'e, In questi ultimi armi, come dice– "a bene il Netllau nel suo lavorn sul Landauer, dal « novembre 1918 al– l'aprile-maggio 1919, Lanclauer (u veramente, coruc lo mostra la sua r.o- 1>iosa corris1>ondcnza, l'unico itt Genuania che avesse tracciato un piano. su quel suo anarchismo cli fatti, di azione diretta, pratica, che preconizzò durante tutta la sua vita. Non avendolo ascoltato fino. al 1914, nel 1918-19 si 1rovò in un isolamen– to tenihilmente tragico e disastroso, perdi(' questo lo obbligò ad unirsi, ,435
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy