Volontà - anno IV - n.7 - 15 gennaio 1950
~mo. E rrnpl'i1 inglaioLtire anche boe· ,·oni piì1 grossi ancora, lìnchè non di– minuil'à l"ingenuitft umana, « inge- 1111iti1 )) non tanto facile da definire o analizzare nella sua tremenda com– plessiti1, ma assai forte anche in cam1>i di elevata cultura. Questa capaciti, della Chiesa, che distrugge assimilando le forze avver– ~e con cui non può piì1 com1>elere, viene spesso 1ncsentata come una e– levazione, da parte della Chiesa, su tulle le opere del pensiero puramen– te umano, ed è ~nsiderata una virtii (lii issima, in quanto la Chiesa \'i ap– p.ire depositaria eterna della veritit e c·iò ser.ve a giustificare l'idea saccr– dnt.lle che qualsiasi« ,crilà rnuana )) 11011 polr:l mai superare la 11 veriti't fondameulale )) della religione. · l11 re.dt: 1 11011 si tratta altro che di el:i:eticitù menrnle, di abil.it; '1 di1>lo– llli1I ica. Se gli attuali reggitori della Chiesa 1>olesscro risuscitare tra un paio di scc..-oli, rim;irrebbero allibiti rlC'I \'Cdere quello che sari1 riuscita .-.!lor.a ad assorbire la religione. Poi– chè lutto ciò che è cslerno al di\ 1 e– nirc doloroso dell'individuo (costrn• zioni statali. ideologie politiche, flal'liti 1 scuole ccc.) finisce sempre per ,w,·ordarsi con la storia, finisce sem– pre col ra1)p:lCificarsi nella accettazio– uc di un fine supposto di t< supc1·ior·i interessi ». e sarà necrssario per la <'Onsacrazionc del suo p<1tcre. la Chie– >':i diverr:'.1 piìi s,:ientifiea dc:lla scuo– la atomica 1•iì1 a,,anzala. come sa– pt'f'hbe forsi 1•iìi eom1111is1a ,del piì, a<·crso holscedsmo; sarebhc ca1,ace di riconoscere anche l'assurdo di una r<'ligionc òell'ateismo. pur di non f\Crire, pur tli non abbr111-Jo11arcle l"·o1nie posizioni di pr<'dominio. Se « na,,igare IH'<.·1•ss<•>1 p<'r' tcnf'r,:i a galla, :11<li sopra delle, fatiche dei popoli, lo lato diNCrri1 pili 11 reli• ~ioso )) dei t>iii ottusi bigolli; e la scienza pii, 1( mistica» dei mistici di un com·cuto di clausura; e la Chiesa piì1 ,e razionale )J dei positfristi. E jn 0~11ica&<J chi paghcr:'1 le s1)cse di co· teste soq>rendenti trasmuta.-.ioni, n:1- tur-almente saranno scm1)re «<111cllin, noi gli oppressi. noi i la,•oratori. Certo non è detto con questo che la Chiesa uon conservi immulahile (,'<I i1wincibilc il suo spirito teleolo– gico o la sua sostanza religiosa. Si– mili (l assorbimenti >l non si 01}el'a– no senza spesa: la storia e la natu• ra nou regal:1110mai niente di :1s~o– luto; anch"essa, l:1 Chiesa, come lUI· lo il resto, deve subire l'usura che illlf)Ollè il divenire 'diale1tico <;lclla ,·ila. Ma che imporla se il mut.unen– to che segue, o la nuova maschera di domani, hanno la stessa ,virli1 di ac<'al:ip1}iare o di rendere schiava la materia umana? Tutto n sapere 1 per si- !!lesso. 11011 ci renderi't mai liberi se prima non Uberiamo il nostro in– ll:'rno; e la Chiesa, come ogni for– ma di S1:1to, sa pili o meno conscia– mente d1e per durare nella storia è fondamentale fore in modo che ~li uomini n{)n abbiano ma·i temJ)O di volgersi ac:ulamcntc su sè stessi. J mezzi f}iì1 o meno foscinosi per L:ile permanente e< distrazione » non man– <'ano di cerio. A questi mezzi ora si è :1g_g-i1111la la fol'midabilc suggesti,·i– ti1 della scienza, in quanto alleata !,il, o meno corlcsc e pii1 o meiro i11- co11st·i:1dei poteri autoritari. Le udienze ,·aticane agli uomirri di scif'nza sono quasi all'ordine del ~iorno. oltre che la lenza delle ono– rificc,1ze sempre lesa e ,iCmprc effi– cace nelle acque im1)rosciugahili del: 413
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