Volontà - anno IV - n.7 - 15 gennaio 1950
c,1111110· scientifico mo<Ìerno 1 quasi sempre tende ad uccidere lil pcrso- 11:11 ità dello scienziato. La 1>rass.ica– rntleristica della maggioranza degli uomini di sciem .... 1 è quella di punt..1- rc le forze su una data ricerca, com'è naturale: ma, a1>pcna raggiunta l:1 meta, essi tendono ad abbandonars"i con la propria opera ;.\Ile contingen– ze dell'ambiente storico, del quale socialmente e giuridicamente si sen• 10110dominati, e da qui incom.iucia il male. Lo scienziato, sotto certi a– spetti, è un liberatore dello SJ)irito umano, seppure spesso alquanto sca– tÌeute; è un aiuto talvolta g.-ande tal– volta meschino per (t innalzare» i ,,01>oli. Ma se si considem con quan– ta focilitZ1 si 1,onga con la sua ope– ra al servizio del1o Stato, ci si chic– dt: se forse 1>uòfare cli r,-il1 1>er illu– rni11.1rce sostenere gli uomini nn'ot– :ima letteratun1 od una chiam filoso– fia. Il che C senz'altro vero, natural– rncntc. per quella scienza chiusa sc,1z'ani111a. che sopl'allltlO si vende. :uiima e COl'l)O: fino ad incoq>0rnrsi ne~li :llll)arati del potere statale. Piì1 singolare - malinconicamen– te sing:olare - ed in un certo senso l)ÌÌI de1)ressiva, C la condizione deJla scienza di fronte alle Chiese od alh1 rrligionc in genere. Partiamo da liii esempio storico famoso: il processò del 1>apalo con– tro il pensiero di Galilei. Se qualcu- 110, in quel triste priu10 trentennio f!el secolo XVII, a,·esse profelizzato che la Chiesa, enlro liii tempo rela– ti,•:unente hre,·e, 11011solo a,•rebbe assorbite anche le p·il1 ~rncbci Leorie scientifiche di Copernico e di Gali– lei, ma sarebbe divenuta material– mente p.-oprietaria. oltre di uno dei 412 1>iì1111odcr11icsscrvatori astronou1ici. anche di numerosi istituti scientifici - t..1le J)rofcla indubbiamente sarch– he slalo taccialo di pazzo, o piì1 1>ro– bahilmcnte messo ad .trrostire su di una catasta di legna. E tuttavia il tempo gli avrebbe dato 1>iename11te ragione. Dagli a1>ologcti del cattoli– cesimo questo multlmcnto è posto a tulto onore dei reggitori della Chie– sa, in quanto <1uesta è sempre « nme– stra di civiltà )). Ma sa1>1>i,unoche non C .,•ero, e n-011 occorre molta e– nergia per controbattere simili argo· menti. L':ilteggiamcnto della Chiesa. di fronte alle 110\'iti1eccezionali del pen– siero, in un J)rimo te1111>0 è SClllJ)re di repulsione. Quando, 1>oico1npren– Jc che un dato corso di idce•è asso– lul.uuenle inancstabile, allora muta metodo. e con abiliesimi capo\·ol~i– menti <( as..'6rbc nel 1>roprio spirito 11 i miracoli co1111>iutidagli scienziati dapprima giudicati eretici, e magat"i perseguitali o bruciati. Oggi non è 1•ii1 1•ensabile un"aper– ta ostilit:1 contro la scirnza d~1parie dell:i Chiesa; ma 1Mre che sia invece pensabile, purtrop1>0, una cccessi,,a adesione del peusicl'O scientifico al grembo sacerdotale. Ep1rnrc l.1 Chie– sa, forse non chiede nitro dalla scien– za t•he una blanda indifferenza verso i l)roblemi rei igiosi. Com1wc11de for– se che la scienza 11011 può p·iù esse– re la tomha della religione? Nel se– colo XVITf - il secolo volterriano - e in quello XIX - nell'impero ciel malcrialismo sc:icn1ifico e fiJ.osofico- si era 1wofctizzato che la scienz:i a– vrehbe sep1>elli1a la Chiesa. Invece c111estaha sa1>11tomettere nel sacco Yoliairc e tulio l'lllumini.smo, D111·• win " tulle le , ttric1i1 del PosìtiNi-
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