Volontà - anno IV - n.6 - 15 dicembre 1949
c·ano di ~iu.stifi<'are la peruuincuta delle prostitute e i peggiori addirit– tura la permanenza dcl!e « case di toller.auza "· .\'t"ssu110 ha il coraggio di gu11r,clarc lu \erità. Si dice: c'Omt' dei,e fart> il \ iagg.ia· torr> di l.assa~gio in 111111 C'illi1. il sol- 11alo cli 1-1uarnigio11e in un'altra. il "ionme t·he non ha um.. -0N1 tro,ato ~n:.1 <'ompagna, 1 · uomo l'he è separa– lo dalla moglie. a sodi,.[are il ,,uo bi- 1'\0ono se&-uale'? "'lo11si di<'f': il \."Ìa~– ~i=tore. li soldato, lo &tudentc. a di– ,·orzìalu, tro,·ino la lùro @trarla in un ,•of'lume di lilwrtà Sf'SSualf'. doè nel– la fariliti, di ra()porti aorhc ocra!'iO· uali cu11 un"umica. ron una rono:11.·en– te. ron una <'ùlUJta~na di , iaµ:glO, cli sva~o O ,li studio -giuogeudo\'i pr~– Jutrali .ad edtut"f" il ro1u·epimento, r1- iwrwalu prr quando dal ~iocu ~e~na– lt• 1i JHmm alla for111a1.io1w della fa– mi~lia, Si tli,·e: la ,;iifilidc t: unH L•iaga i,em– pre piì1 tremenda. ì'\on si <lìce: ra– ~ente primo <lel C'Ontar;io è \"uomo mal.alo ,·ome la donna maiala~ il ()1'0- hlema f"di medicina 110<·ialt-', di a<'cer• tamenti pcriodiri e me110di<"i su tntli i memhri di C'iaS<.•nmt<'omunità, di rurl' gr1ttuite non ,::-ià .ti sd1iaviti1 p~r lt> prostitute: il c·ht> siµ;nifiC'a_ a,er_e 1~ t·ural,:'.:,:io cli affrontare le 1ntuar.1on1 alla Iure tkl sule. cioè la franchez– za se~sualt•. ed in .ahri tcruUni il ri· uwdio lorua ad a.pJlarire la lihertà !le'-Sualf". Tutti si preoct'ul,ano <'he la prosti– tuta, ~oi-ialmente rit'onosciut_a come tale, sin i,ana. Essa <leve r1mane1·e sollo il <'011tTol1o mf'Jico, ed il <'On• trollo medico si esercita facilmente nelle « ~asc ,., per a88i<"urani che es– sa non di,·enti i,ropagatrice <li ma– lattie ,t>nerce. Ma ne:--•uno ~i preoc· ('Uj)a <li ~arantire ((Uf'Sla clonna i-on– tro ~li uomini C'lic le danno i con· ta~i. Quando f'Ssa iniziò il suo triste mestine l'ra sana - 1~ichf" quei-;ta i• una ,i<•llt.• eo1Hli1.io11i pt>r poterlo c– ~t.-'rf'ilitrc, Se lt> e at'Pa1luto di <'O!llrar• re delle mulattie è t' hia.ro che 3 CO• munit·argli<•le f' slato <1ualehe uomo. Ma ehi oiòìa controllare l'uomo? on uomini a fare f.' ad upplirare le lcg:gi. Son uomini a go,·crnare il ,•ostume. 1Per PM!'i \"uomo ha lnlli i dirilti, IU('ntre J.., donna 11011 n<:> ha 11e-.i.u110. Perdò lu l'l"O.'ltitul3 in fint> di 1, t·ar– tif'ra " non h:.i C"herospetlale da\ an– ti a ~f' f-' la mi5eria. Pnf'iò non si atlU3 llf'Ssuna atio11t.· i,,Odale effit·at't" <"Ontro lr malattit' , rneret" d1c H1t1no afTrontah• pii, nt\1,::liuomini c•he 1wlle domw. Fi,whè a\'tanno , igore i pregiudizi .-lrlla jponita moralt• alluale intorno ai rapporli scssn:ili, fini-h{" i gio,·ani rluvranno (t> 11011 potranno) O.S("W:'llarc lii socti_,;fart" i loro bisOA:Ui sP~suali ron la dorma d,r clc,e di\f'Ulare In t'ornpaina tiella loro \ ita. <10110il ma- 1rimunio, 1• far di1wnrlere ,1uei,IO rial– la ~ituaziont· f>t•onmnic-.11: finl'hè- tan– ti coniu~i :--aranno f'OIHÌannati a ,·i\'E'• re i11:-,irn1c anrlu• 11uando 11011 <''f-' più nulla in t-omu1w tra di loro. e do– , ranno quindi (ma 11011 1,otranno) ri• solvere tra di loro ~rnza pii1 amore i loro 11rohlemi ~l.-,.,suali; finchi> 8.11rà insomma. ,•onsidt>ralo ,e.vergognoso ,i il so,lisfa<"imt>nlo <lei hi~gni sessuali c1uanòo non 11\·vengono .•t>rondo i ri– ~irli pre1..·rtli dPlla uiorHle f'orreute, la quale poi ammt>lh: taritaml'nle rhe ,;i fot<"ia al Luio c-iò rhe è t·on~ide• rato obhrobrioso al :i,ole; .allora il ri– corso .alla prostjtuzione persistnà. :lttf'ht- indipendt>nlemenle dalla pro– ... tituzione Pi !'\1:tri1 la frequenza dei 363
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