Volontà - anno IV - n.5 - 15 novembre 1949
<la gente che sente soltaulo .il rom– bo degli aerei e i.l fischio delle bom– be, come un anonime temporale cl i morte; eseguiti da gente che non \Cde spesso che 111ap1lee obiettivi disegnati. L'l morte non si dà. e si riceve a sangue caldo, ma con un gesto mec– canico, da compiere con p1·ecisione, come un lavoro normale che esclu– de problemi di coscienza; è una spe• <·ie di fatalità senza ,,olto a cui non ci si sottrae lottando, pe1·chè colpi– sce a caro. Questo, per anni. Inoltre, per chi combatte più di– rettamente, è una lotta anonima, condotta nello spa~imo del la paura; ci si spara addosso, da lontano, sen– za vedere il i\'Olto del nemico, per riflesso di pama 2 per colpire per pri– mi; si acquista cioè quel senso fe– rino cle.1 « mors tua vita mea » che diventa legge, e il semo clella soli– darietà sp-arisce nella pili paurosa forma. di egoismo. 1c Gli altri» ·in fonèo non esisto– no; nel combattimento sono forze o– scure da cui emana la morte anoni– ma; <lopo, sono « cose », apparten– gono ad altre razze, sono di « quelli li'1 >>, non c'è nessun do,•ere verso di loro, nessun diritto da rivendicare verso di loro. Ucciderli o esserne uc– cisi è una cosa natllraJe. , Anche il senso della coesione spes· so ferrea che si forma tra compagni dello stesso reparto (" degenere; le l1zioni dei propri compagni sono sem– p·re, in anticipo, giuste o giustifica– te; il delitto esiste soltanto verso il re1>arto, come entità ;monima; non si chiede agli altri una 1 propria per– sonalità, ma un anuu11amento della stessa nell'uguaglianza del regola- menlo per tutti. lL disertore è cou• siderato non nel la sua ,Jebolezza u– mana, ma nel suo allo 1negiudiche– vole al repal'lo e alla sua coesione, al suo buon nome; gli si nega ogni diritto di appeJlarsi alla sua ivita o p-erchè non si ha la forza <li seguire jl suo gesto, o perchè il dovere ver• so il reparto è considetato superiore al diritto di ogni singolo com.po– nente. Il senso ciel/a collettività degenera nel senso e/ella /ntctlitù collettiva, <lei regolmnento, della unione a tut– ti ·i costi per salrnrsi in,i"ieme. La guerra è tutto riuesto. Se ne esce Sfiniti, (leformati, im- 1>ossibilitati a riprendere forme di vita normale 1 se non in una norma– liti1 falsa. tale solt,mto perchè con• Jivisa da· tutti. D'altra parte ciò che costituisce forse il carattei-e piì:1 spaventoso di quest,1 sollomi.ss -ione senza rivolta, è che 11011 esistono 1>iì1ideali che 1a fermentino. Sono spariti da tempo, sotto le esperienze terribili, i canti sonori della rettor.ica di tutti i ge· neri, ritornano soltanto come ,\·ocf d'odio. \'ago, potente, sentito cna non capito, che sovr.. 1sta ogni azio– ne. Ocli 0 contro tutti in <111anto è ocl:io contro forze oscure e fatali, ri– bellione indiretta contro un destino che toglie la vita senza nulla dare in cambio. Ma non si ha il tempo di ilCnsare. Le sensazioni si accumulano e scava– no dentro solchi oscuri che influen• zeranno tutta Ja v:it:-i subcosciente, senza entrare nella coscienza. È spa– rito un mond'o di speranze e di cer• te?,.ze, di costruzioni artificiose, ma non se ne ha conto preciso. Riman• gono ancor:1 dei tronconi cli creden- 263
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