Volontà - anno IV - n.5 - 15 novembre 1949
cictà è già un agente malisno quau• do pone limiti c<l ostacoli alla sod– disfazione degli istinti, quando di– stingue ed insegna a distinguere fra bene e male. Ma la lustra di \ ctro t"hc si pone la prima "ohn non è di per sè stesso governo: è una mano amorevole che la pone, benehè n se• condo di chi la mette e del come la si metlc sia appunto essa a volte la cau::.a che la si ri\'oglia come gon:rno <1uando la si toglie o do\'rcbbe essere tolta. Supponiamo che non si frapponga alcuna lastra di vetro. Conseguenza immediata e inevitabile: il pesce grosso mangia il pesce piccolo. Ogni uomo che nasce è pesce piccolo. ·t. per l:i sua 1>rotezione 1 pcl suo beuc c.hc si 1;one la lastra. Gli i.i insegna cioè a nou trasgredire nel doruinio altrui, a riconoscere nella libcrtì1 dc• gli 'altri i limiti della propria. Quel– lo che \'Orrebhero fare certi educato• ri moderni, fanatici dell'eioprcssionc e nemici di ogni inibizione, è di la• ~•·iarc audare l'«lueando dO\"C gli pu• in e piaccia, e di far cadere la la– ~tra di vetro sul mmo di ogni altro pesce che si periti di disturbarlo. li loro 1tleale itt pratica 11011 è nè più nè meno che un'cducazio1)c alla ti· rnnniu. Senza coscienza, senza -enti• mento etjco uon c'è anarchin e tulle le dottrine che scalzano o irridono il sentimento etico la scalzano alla ra• dice. La complessità dei fenomeni psicologici e esteriori non ci <leve chiudere gli occhi alla dislinzione fra lo Stai.o e In .società che è ad onore del pensiero anarchico l'a\"er forntU- 1:da. Lu socicti, è quella che per una legge d'amore prima frappone I:, la– stra cli vetro pcrchè l'uomo sia vera• mente uomo col formarsi una co• 100 scienza. Lo Stato C la lastra di vetro che viene riposta sia perchè gli uo– mini non sono riusciti a formal'3i una coscienza o perchè ne hanno 1>aura, pcrchè è ioro troppo di peso, per<'hè la coscienza è la condizione prima cd ultim:1 della libcr1ì1 (bisogna dir• lo, bisogna ripeterlo 11nche se un Surtrc l'ha denuncialo in quasi ogni brano <lell'opera sua) ~li uomini hanno paura della libertì1. Giunti a questo punto pare che si abbia descritto un circolo vizioso. Dopo a,,er trofato il bandolo della malassa pare che sul più bello ci sia scappato di mano . .È che di pro• posito abbiamo taciuto qualcosa, la• 0 ciato fuori un anello della catena a fine di meglio di<:.tingucrlo ora e di bene af(crmarlo, perchè è agen• · do su questo anello che ~i potri1 n– gire su tutta la catena. Rimane eioè a ,·edere chi è che 1>oncprim:iuu-ntc la lastra cl i \'Clro e come da] suo porla malamente, collo sposlarb con troppa frequenza, coll'impedire che si tolga o col toglierla troppo pr<'Sto o troppo tardi, col rinchiudere il pc· scc entro uno ,,1,azio troppo ristrct• to e in cento altre manie1·c ancora, fa si c·hc la cos1.:icnza si sviluppi ma– lamente o non si sviluppi affatto. che ,:.j :ibbi,1 quindi paurn e ddl:i COS{'ien– za e della liberti,, che si abbia biso– guo del governo e lo si rccbmi a :.:-ran voce. C'è chi difatti dovrf'bbe rnpprcsent:arc la società e dO\ rebbe essere umore, cd im ccc ~i presenta come go, crno cd immcllc nel cuore i; ,·erme della 1>aurn, il bacillo del terrore. Potremmo citare ,iutoriti, i11 psi– canalisi più conosciute, ma per co• moditi1 e rapidità seguitiamo a spi• gola re dal libro di Pcter uthan:
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