Volontà - anno IV - n.5 - 15 novembre 1949
la,nente da w1<1 /~stra di vetro, essi nuotano l'uno verso l'altro e danno e-01 na.10 contro la lastra di ve.tro: ma dopo aver fatto questo per un po' di tempo, sempre c1,-ita110 d' am• maccarsi. il naso col fermani di botto di fronte alla lastra. Se ora il uelro vien t.olto. i pesci rimm1go,10 confi• nati cfosc11no nello spazio che /11 lo– ro d<1to in principi.o e si co,nportcmo come sr lo las1rc, ci fosse sempre. 1./oswcolo l'Stl!rno è dit:e111<,toi11• terno"· Il pcS(·c rappresenta l"indil'iduo, la laslra di , 1 elro l'interferenza iocia– le e la coscienza è quella funzione rcslriniva interna che S;ucccdc :alla lastra. Come c'entra il governo? Ec– co: il governo non ò nè pilt nè mc• no che la l.1slm di vetro rimessa do· v 1 ora prima, dopo che l'individuo ha acquistato una coscienza. Straordina• rio, ~1seurdo! « Perchè "• si chiede lPcter Nathan, « <lai momer1to clic S'a disù1g11t-re il bene dc,I male e 5'1 p,t• nirsi e prcminrsi, interiormente de– ve. l'uomo instaurare 1111 ortline este· riorc, ,m giudice che premi e clic pu• 11i5e11?Pcrcl1è rimt11ciare alla pro– pria compi.eta i11di.pende11:a. persona– le(' sott.Om<'Ucrsic,d ordini a/t.rui? ». Eccone la risposta nelle 1H1rolcdello s1ec.so autore: f( /.,'uomo odia w, cot1fli110 inter. no. Estremome111e i11tereut110 nel mo11do fuori della sua mente: lo JJT'O· 1,-a conti1111ame11te coi suoi sensi. co– struisce col materiale che ne dcri1,-a. lo altera, lo mangia, Lo assapora. lo se,1te, lo penS<1, lo sist.emutiz:a. t questa J_" sua occupr1zio11c principa• le. Fuorcl1è quando se ne ritiro nel $011110 c 11ell'incoscie11za, e, c111esto mondo de<.lica tutti i suoi. pensieri. tutto il suo t~mpo e tutte le sur e- 11crgie. ,ua quando ha li.O conflitto interno non lo può più fare. È preoc– cupato: di frorttc alla realtà del mon-– do est.criore si. t,roi,'<I distrarto e per– ciò meno capace di mtmcggi.are. Una lotta fra i suoi istinti originali e la s11ucoscienzu è appunto tale conflit· to interno. 1lfa qwmdo In coscienza i.• presCt iri mrmo dall'tmtor,tci, dCtl go– verno dalle leggi, da giudici e giu– rati, il co11flitto è parzittlme,lle c– st<'r11alizu1to. Allora l'uomo e-011osce il lungo e il largo di ogni. situazione. riò che può fare r ciò cfi,, non può fare, S<1 c/ot,·c su,, è tutto scritto in bianco e i11r1ero: 511 csallm11cntc fi· 110u che pur110 si. può Mriscltit,rc, ciò d1e gli. è permesso rii fare, come può soddisfare i propri df'sidcri. No111w bisogno ,li p1111irii e premiarsi egli stesso. ma fosciti clic l'opinione pub– blica lo faccia per lui. On, non è più preoccuptllo, mt1 può conti,wa• re ad agire sul mondo f!$ll'riore tlcl– h, re"ltà. La sim coscie11u, 111oltre gli. può scmbrnre troppo .1:ei:cru e cosi 11e preferisce 1111 esterno più tempc· rata». Entro <1ues10 (luadro 1",1nard1ico !lurchbe quindi <·olui che non ha al– tra regolu <li condotla chl! la pro– pria cosciem:a oppure. in grudo mi– norc, chi è coraggioso cd alcrte ;1h• bastanza da rifiutarsi di cstcrnaliz– zarc mai (1ualsiusi conflitto interio– re. Per molti, e pur1ro1>po a volte anche per clii si dice anarchico, l'a– narchismo è un rifiuto pure di quel– la originaria inteq>osizionc della la- 11.1ra di vetro per cui si genera la co– k!icnza. È che per questi molti l'a– narchismo riposa sui postulati di llousseau. che l'uomo nnsce huono. che tu:ti gli istinti sono innocui e devono essere soddisfatti, che I" so• 299
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