Volontà - anno IV - n.5 - 15 novembre 1949
maggio,· parlc dei casi è soltanto a– bitudine ed inerzia. Sarebbe necessario che un vento .rinnovatore entrasse nella scuola: im·ccc i preti vi si sono installati con I' insegnamento religioso obbli– gatorio e fanno di lutto per imJ)e<li– re che Ja scuola italiana segua l'e– se,upio delle scuole pili libe1·e di al– tri paesi. Non vi è nemmeno spe– ranza che frn tanto parlare d.i civil– tà. di amore e di carità cristiana, <fL;alcuno abbia nelle « sfere ufficia– li» il coraggio di 1)roclamare santa e bella la maternità 1 qualunque essa sia. È al di fuor.i di queUe sfere in basso, non con le leggi ma con la propaganda e l'esempio, che bisogna <111indidecidersi ad agire, con il co– raggfo della libertà. 1) Prima di lutto, il coraggio di riconoscere pubblicamente alla don– na uon maritata .il diritto di a, 1 ere dei figli se essa lo desidera: percl1è non sono poche quelle che ivi rinun– ciano ·1>roprio per la condanna che Pattuale società scaglia conl.J·o Jn ra– gazza-mad.re . Ecco la vera strada per evitare -aborti e infanticidi, per im– pedire che i figli nati da unioni oc– casionai i vadano ad aumentare la 1po1)olazio11einfelice dei brefotrofi. 1,.,. donna non sposata che rimane .i11- ci11la, se sa di non rimanerne diso– norata. sentirà risvegliarsi I' istinto tnalct·no e, salvo rare eccezioni, non si staccherà dal suo bambino. Nessuno osa proclamare che la ma• ternità illegittimn non è un disono– re. che la vergogna non consiste nel fallo di avere un figlio fuori del ma– trimonio, m.a nell'abbandonare il fi– glio Proclamiamolo dunque noi: e non ;i 1>arole ma a fatti. Cioè, arl es.. 290 facendoci iniziatori di' associazioni di .ragazze-madri - e noi donne in– coraggiando Je amiche non maritate ad aver figlj m1cl1e se non si sposa– no, uei mille modi .insomma che la condizione <li ciascuno darli delle possibilità. 2) .Poi, il coragg"io di J)arla1:e fr-aucameute ai l'aguzzi ed ai giova– ni, del sesso, dei fatti e d.ci prohle– mi del sesso. È impossibile introdur– re l'educazione sessuale nella scuo– la che oggi i preti governano. Ma nu.Ha ci wieta di prendere escm1>io daUe assocjazioui dj genitori ed i11- segnanti dei paesi anglosassoni e tentarne <li analoghe lra noi; nè di costituire associazioni del tipo di quelle che vicino a noi, in Francia, hanno finito con l'imJ)C)rrc il ,>roble– ma all'attenzione del 1>opolo. E per– chè 11011 corn:inciare intanto a <liscu– tcre del sesso tra noi, nei nostri g:rupr>i. in riunioni con amici, met– tendo sul tappeto test.i scottanti co· me il vecchio l-Ia\"clock. Ellis od il nuovo Kinsey, chiareudo con •Mara– rlon le diversità neccss:u·i.e tra uomo e donna. illuminando l'idea ,•olonlit del gioe~ sessuale indipendente dal– la costituzione della famiglia, ecc.? 3) Anoora, come atti..\'iti1 che è fondamentale per ogni diffusione di conoscenze del sesso, lo studio e la d.iffusione della tecnica d.el control– lo delle nascite. Non i soliti discorsi. cantaridali e gcneriC"i, ma studi pa– cati ed obbiettivi sui mezzi pratici per a,·er sani rapporti sessuali sen~ za far figi i finchè non si vuole, cioè fìnchè non si può. E ,1uindi incita· mento ed aiuto alle cop1>ie che già hanno troppi figli, costituzione di grup1>i per la propaganda del con– ll'ollo delle m1scite, e propaganda
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