Volontà - anno IV - n.5 - 15 novembre 1949
la lllf'J:zogna, riuganno, la mancanza di fede, la corruzione. la 1>ro,·oca– zione, i peggiori insulti, b delibera– ta distorsione delle idee altrui - ec• co le armi di Lenin nella lott:.t per com1uistnrc la direzione clf'I Partito, e nel_b lotta per il 1>olern sul paese e per il consolidamento di questo po– tere dopo raggiunto. Non v'è p~reiò nulla di sorpl'cndcnte che cgl i, fler arrivare al potere e stabilire la dit– tatura, abbia scelto una cosi. orribile strada come la frode deliherata al llOJ)Ob. • Lenin :we,·a capito come avernno sbagliato i Socialisti rirnluzìonari, il Partito JlÌÌ:1 influente - che a.vc ,•a f•ncato cli incanaJare le forze ele– mentari scatenate nel popolo entro "i confini della (( legge ». dcli'« ordi– ne )) 1 della « disciplina ». Egli s'era reso conto che <1uelle forze clemcn- . lari non possono essere combattute, non J)OSSOno essere frenale - per– chè esse d istruggon 0 qualsiasi impe- 1l!menfo hmgo il loro cammino. Le– nin ~itfe chiaramente che la miglior po!itica stava non solo 1u-l nllr. op porsi :i bli forze. ma anzi ,,elr..-.~c1- larle - per galleggiare sull"onda 1·he f'si;e mcttev:1110 in moto, pf'r essere portato sulla cresltt di <1ucll'ondu. Co1111)resc la' convenienza di lascittn~ dic <111cll'onda si dis1)crdesse e si <·011su111:1sse in tante rivolte sporndi• ehe. in modo che al sopraggiunger,• fif>lla calma o d'una sosta il f)Opolo csauSb> potesse affoodare nella pia• cida ~ quieta sottomissione al nuo– , o f)ad.ronc. E cercò di imbrigliarle in quanto servivano ai suoi scopi, flCr usare una parte delle loro im– nwnse energie latenti nel senso di ;;:<'hiacriarc ognj 01>posizione. Perciò f'!:!'li ~i pi-o1)0Se fli di~lru~gere lntli gli aperti e nascb;;li incitatori delle forze elementari del popolo. che con le loro rivolte rinnov11nlesi a\'rebbero potuto spazzar via le fondamenta stesse del potere a1)pc11a stabilito. Son queste o:msiderazioni che dctf'r– minano la talli<'11 di Lenin durnnlc la r·i\•oluzionc. Uno Stato totalitario ria realizzar– si 1>er il cammino apparente della Comune cli tutta la Hussia; 111ù1 dit• latura assoluta, da costruir.ili parlan– do di assoluta libertI1; la centraliz• zazione rn.ggiunta per la via del fe. deralismo; la nazionulizzazione, cioè il 111ono1)0liodi Staio, maturata per la via ciel socialismo; il terrore per la ,·ia (lell'ag"itazione t' della pro• pagand,t. Ecco affiorare le idee di Marx ed Engcls del t( Manifesto dei comunisti ». ma realizzale allra\·erso la mascher; d'id"" del Marx de ,d.,a guerra ci,rile in Francia» . Stalin, il dittatore attuale della Hussia. erede e disce1>olo tli Lenin, si rei.e conto ,!ella tattica (li Leni,1 solo molti mesi do1>o l'insurrezione lii ottobre: e in uno dei suoi articoli ,lei 191R lasciò scnp1,arf' il gatto dal sacco, dichiarando che essi, i bolsce– vichi. << ,•ra11 diretti al ce11trn!ism.o per I~, st,-ada del fedemlismo ». An– che Lenin. come giì1 accennato. am– mise cinque anni clo1>0lo stes90 fal– lo. ln piì1, egli riconobbe allora che lutti i decreti f'messi nel primo pe– riodo do1)0 l'insurrezione di ottobre (1917•19)8) a\•m·ano lo stesso valore o senso della propagand:1 anteriore all'ottobre, doè tendev:.1110 soltanto ~, conquistare la fiducia delle masse e acl C\'itare in esse il sorgere cli dub– hi e <li sos1)ctti. Leni.n valutò infatti i decreti solo <1a questo 1>11nto ,di vi- 269
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