Volontà - anno IV - n.4 - 15 ottobre 1949
(:a dcll'uuarchia. È così che Malate– sta, Rocker, Ncttlau, Cornellissen 2 ) cd il proudoniauo Landaucr che, con Rocker fu la più bella figura del– l'auarcl!ismo tedesco al principio di questo secolo, potevano consigliare l'uso del la moneta Ecnza cessare di essere anarchici. Non dimentichiumo che Panarchi– smo è, anzitullo, un principio che implica l'assenza di autoriti1 politica, cli governo, di St:ito nell'organizza• zionc, non nel la disorganizzazione, della vila soci.dc . Osservalo quc1:.to principio politico si possono, poi. pensare i rapporti economici tra gli uomini nei modi pii1 vari. Non bisogna confonderr un priu– cir,io politico con un principio eco– nomico. IPoi c'è un'altra obiezione. Ci dicono che non abbiamo il di– ritto di ipolecare l'.:1nenire, che bi– sogna lasciare agli uomini la libertà di provare i diversi metodi e di sce• gliersi quello che pare il migliore. o altrimenti se si \•uolc imporre, in anticipo, unu concezione si csercit;:i una autorilà. Apparcnlcmcnle <1ucsto principio difende la concczionc ;:111ar– chica in Lolla la sua purezza. Ma in rcahit gli asserlol'i di esso, fino ad oggi, sono per il comunismo, per il libero consumo, per la presa nel mucchio, per l:1so1>pressionc del da– naro in un modo unilaterale. Per cinquant'anni gli anarehici-co· munisli non hanno acccllalo il collct– th1ismo e vicc,,ersa i collc11ivisti non avcv,1110accettato il principio comu– nista. Ogni tendenza ha difeso il suo ;:) E11Marche vers la Sociclé Nouvelle, e El Co1111111ismo libertario y el regime11 de 1rr111sicio11 I B:ircellom11934). punto di "istu, non tanto per setta– rismo quanto perchè no.n sarebbe stato possibile praticare diversi me• lodi tra uomini e regioni i cui rap– porti mutui stabiliscono una ine, 1 i– t.ibilc uniformità. Kropothin, al qu.:ile tiualchevolta lrnnno rimproveralo il suo comuni– smo, ha scritto che la rivoluzione sa• rcbbe in un posto èollettivisla cd in un altro c·omunista, ma mai uniror– mc. La rivoluzione ~p:1gnol:1 l'ha di: mostrato. Ma non bisogna confondere il periodo delle improvvisazioni im– mediate, durante il quale ~i realizza la rivoluzione, con quella della vita stabilizzata della nuova ,;ocieti1, che bisogna .innonizzarc al 1 1ii1 presto possibile. Conoscendo bcue I.i vita moderna e l'intcrdipcndcnz,1 economica delle nazioni e degli uomini, non è possi– bile usare. per es .. il danaro nel Nord, la (( presa nel mucchio )l, nel Centro e un altro sistema nel ì\fcz. zogioruo. Parigi ricc,·c procloll i da tutte le pari i della Francia. Ogni regione ri– t·cve quald1<--cos.:id•1 tulle le altre re– gioni. JI commercio internazionale cstcu-::lc sempre più i rapf>orti indi– ,·iduali. Si pulJ, quindi, facihucntc caj>irc quali intricate diffico1Lì1na– scerebbero t:Oll l'r11,plicazione di principi e di metodi diversi. Sarcbhc inconsistente dire che noi non possiamo pronuuciurci perchè noi ignol'i~tmo ciò che ~nranno le rnndizioni di , ita futura. Tullo ciò che noi sappiamo orn ci permette di prendere posizione, lanto piì1 che noi vogliamo fare la rivoluzione il piì1 presto possibile e non fra mille anni. Colle11ivismo o comunièmo: tra i 251
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