Volontà - anno IV - n.4 - 15 ottobre 1949

menti. e definizioni inequiL'OCllb'ili, che ne fa un documento estrema– mente el.astico e ceclcvofo nelle mani del potere legi.d«tioo. Date <Jueste pr.:messe, e~ riesce Ja• cile compre11dere le odierne preoc• cupazioni della C.G.I.L., dominata dai oomuni.sii. Risponc1endo al que• st"ionario diramato <lol Ministro del 'Lavoro, on. Fan/ani, a proposito del dirit1.o di. sciopero, la C.G.I.L. non nasconde il proprio timore che tal-e :.li.ritto venga. in sede parlamentare discipli,wto e limit.ato al punto dc, es..yere ridotto a una mera enuncia– :.:ionc 1,,erbale. E uggiu11ge: « •.• se In formulazione definitiva dell'art. 40 - adottala su propo~tn dell'on, Mer– lin - 'ha aggiunlo nlla affermazione pura e semplice del dir'ilto di scio– pero l'accenno alle leggi nell'ambito dello quali esso si esercita, non ne -deriva affatto un precetto per il le– gislatore ordinarfo a formare delle leggi, che debbano per forza regola– re lo sciopero, ancl1e se eSSP. non sin• no nccessar"ic... ; gi:l nella legislazio• ne attuale la seconda parte dell'art. 40 della Costituzione tro"a il 11:uo ap· pagamento senza necessità di ricor• Tcre a nuo,·e pastoie che clovrehbero necessariamente essere accompagnale da norme penali, lo quali - ripe• tesi - finirebbero per costituire - 'in obbedienza ad una sfiducia del tutto ingiustificata nel profondo sen– so di autolimitazione dei lavoratori e delle loro org:inizzazioni - la prtl• tica negazione del diritto di scio• pero garantito dnlln Costituzione:». t per lo meno strano che a un tu– ie esito non si. si<, pensato prima, in :1ede di Costituente. Ora. 8elle due co.!e l'una-: o L'ac- cct.ta: ionc dcll' ari. 40 nella sua Jor- 11,utl.azionedefinitivo, <la JXlrte dcl.– l~estrema sinistra, significava l'accet– ta:ionc ,di wrn garanzia, per cui og,1i, possibile ritorno agli articoli del co• dice penale Jascistu ciac vietat-'Ono lo sciopero era costituzionalmente scon– giurato. oppure l'art. 40 /u, acccuato e salntato come una conquista reale delle classi l<wor<itrici, Juccndo affi.• dumento SU, uno svil111>po della sit11a• zione politica italiana assai dit-'Cr.~o <la quello, clic in realtà è srato 4!.d è tuttora in corMJ. Quale che siu, dei due casi, quel– lo rispondente a verità, gli. uomini di .sinistra hanno ccrt<m1ente peccato di ottimismo ingenuo, darido pror:a di una improvvis<1:io11e, <lisastrosa. Sul piano pro1>riamc11tc sirulocale. essi laanrto commesso, d<1l '45 acl og– gi, errori enormi: politicismo, buro• cruzia cJ,i,ua, manijesta:ioni piazza– iole inconcludenti, centralismo inar• ticolato e asfissi<mtc. Questi errori si pag"no. È appunto 11cll't1tmosfcr" di sfiducia e di. i11di_qerent.ismo <laessi crcatc, ciac l'opinione pubblica viene preparata alle leggi limitative del di– ritto di. sciopero. come ,e si trattt1sse di normali. misure sugserit.e ai go- 1,·er11attti dc,l buon sen,o. A questi. er– rori t·a11no ,w.turalmentc aggiu11t,~si– tu<1:Ìoni. obiettive pllrticol<1rm,,,1t(' difficili (occup<1:ione stranier<t. dì– stru:ione massicce, diS-OCcupaziot1r dilagante, ecc.). Mo è /orse lecito pensare che la crisi. attuo/e J>Ot.cva evitarsi, se i sindacalisti della si11i• stra, dopo la /rattur<1 duraw dlll '22 in poi, e la conseguente parentesi cor– porativistit:<1, Jossero sfllti all'allcz– :a dei tempi, e <1ui11di dei. proprii compiti. PurtroJJJJO, ciò non è tWL'l'· 245

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