Volontà - anno IV - n.4 - 15 ottobre 1949
crntico, ri/ormi3ta cd t.•lcttorali.sla. A1 a da allora le cose sono cambiate di molto, in tutii i pM3i, ed i fatti /wnno camminato più di quello cltf' un. tempo si poteva 1>revcden. e in direzioni che non furono quelle che si volevano. Oggi si mole u.n. lindaca– li.smo « rivoluzionario » da molti a- 1wrchi.ci , e inlieme da non pochi so– cialisti, dt1 conumi.s1i bolscc11ichi, <la .iindaCltlisti s,cn:u, 1>11rtito f' 1mrfi110da ulcw1i riformisti )L Ma ad un male ·riconosciulo non si può contrapporre un ,dtro mal:: .il– trcllanto riconosciuto, e per il Fub– bri l'anareo-sindac.,lismo cm un ma– le che si volc,•:.1contrupporrc ad un altro, a quello del sindac.alismo po· liticizzato. E colla su:1 ◄!Onsueta chia– rezza spiegava come si ern venuti mau mano, - per la indispensabile chiarezza delle posizioni SICèSe ,•hc ogni pari ito o movimento deve assu– mere, - a .u1odilìc.ire lu nosl ra de– nominazione, e spicguvu le ragioni valide pcrchè rigcllava qucll:.t di .i– narco-sindaculismo. \I: Per cvi.wrc e• qui,1oci e• <'011/u.sio11i, e per rcazio11e lllic dcge11ctuzio11i <lcl socialismo e del comuriismo. f' vi1.ic ,mo dc, <1u<1lchc 1-empo di /Xtrlurc di com1111isnw-anur– cl1ico, e più w,corci di socialismo-a– riurcliico. - bcncl1è sitmo nµrcsSio– ni. che. dicono assai. bene il nostro pensi.ero, specialmc111.c, a mio pare– ri•, la sccor1dC1, - mtt non vorremmo c<'rlO aver ubbcmclom,t.<' c111cll,c. for– mule. clic dopo tuU.o ,weva110 il me– rito ,li u.ri sig11i.ficClt.o lnrgo e li.bero, per cadere su. <JnCsta 1111ouo df'. l"onur• co-si11ducalismo, l.t, quul.<' rim.piccio– liscc fo 11oslra iden e la su.bordim 1• c,(– mcno 11cll11. di::.ionc /omwfo. 111.lt \ sor– ti di. un ,net.odo part.icolaristu, mute– vole e c<td11co ». Pcrchi· s<· il Fal,bri 242 è sl.1to semp1·e sevct·o contro tutti i tentativi di defonnazione dcll'anar– cl,ia, si chiamassero que1,te coi nomi più diversi, era pcrchè gli it.av' a trop• po a cuore In chiarezza delle idee e delle posizioni, Cosi uon poteva che protestare quando vide che cos'era, irsmdacalismo-etevato a :metpd_o,,pur l'imanendo partigiuno fermo o con– , iulo della partecipazione degli anar– chici al .movJmc.nto operaio. « L'or– ga11iz:u1ziorw opert1i11 e ,;i11dacale è una ucccssirà: imperiosa per i lavora– tori sotto il dominio capitalista, per fo di/-0S<1, e lu ctmqu.is1" del loro pa– ne <J1wticlia110. Ess<tuc,le < 1u.cl c he IX•· le; ma non. se ne puù fare a meno. Ha i sw>i ,li/etti, propri <lelltt Jun– zionc, nrn l,a la stw utiliti, ,mc/i(' dnl pur,to di. vistu rivoluzi.omirio e liber– tario: Sflil.11ppt.1 fino e, u,1 cert.o pu.nto lo sµirit.o di solicforietà /rn gli. ope· rai. e d'opposizion,e. ni 1>rulro11i. C1bi– t1w gli operai. nll' associazione, pro• 0000. degli stati di l.ottu, " un. buon cmn1>0 per fo proµngamla e l' C1gita– zioue; e p11ò rendere sensibili. s<>r1Ji• gi. ttl.la rivolnzionc in cnsi de1.ermi- 11a1.iriel momcnt.o cl,el.l.'iri.,,irre::.ione, sia per aiularf' con u.n suo Golpo di. spulla " rovesciare il 1,'Ccchio regi– me, sfo per costitrti.rf' riel primo mo– mc11t.o "" mi"imo d'orga11iz:u1::.i.>nc provvisoria e/elfo produ::.io11e. degli. .,cmubi, elci. servizi pnbblic1,. B que– sti. t,'fmtaggi po.~sono c5Servi..in mi!w– ra 11wggiorc e vcriire s/ruttoti in sc11• so am,rcliico solo se gli operai. onar– cliici µurtcci.percumo "'· movimcnt.o di. cfonr.ro in uni.ori<' ol 11wggiorc 1111- mcro di l<woratori, )). Perchè non bisogna mr1i ·dimcnli• cure sia nei riguardi del movimento 01>craio 1 sia rispetto a qualsiasi aliro movimento clic 1•oss.11·onlrihuir<' :t
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