Volontà - anno IV - n.4 - 15 ottobre 1949

la classe sfruUata che dove\'a aprirsi In via per la sua liberazione e crea– re la nuova societì, senza sfruttatori e senza oppressori, la socicLù senza. Stnlo. In questa occasione si_,poneva anzi il proble.ma cli m;aa maggiore e pili allil•a partecipJzione alle lotte della classe operaia io maniero. pi,ì1 impellente ancora. Sollo l'influenza dei metodi bolscevichi, -dunque an• f'he il movimento operaio, partico· larmcnte il sinduculisla dove\•a subi– re un profondo multnnento. La mag– gioranza dei suoi uomini andò ,·.cr– c:oil politicantismo e cercò di lrasci• narvi tullo il movimento operaio. In qualche ambiente, sopratutto della Germania e della Russia, come rea• zionc, si tentò tli contrapporre al sin– cl.walismo politicizzulo degli ultri partiti l'anurco-sindacalismo. Per il Fabbri però fu un gravissimo erro– re, e se, al mo\•imento operaio egli aveva dato tutto il suo contributo di militante e di pensatore, egli non po– teva uccellare il nuovo movimento che era una forma degenerativa di quello anarchico che sempre gli ern stato a cuore. E il Fabbri 1.uenlre era tanto comprensivo con coloro che, in qualsiasi modo, cercavano di por• ture un contributo alla diffusione del– l'ideale anarchico, era, im·ecc, e– stremamente severo con chiunqut· ('Creava di portarvi della confusione. Nel ]931 scriveva: « Vi è qualche u– rtarchico, il. c111ale, uclla crisi in cui si clibuttor10 oggi tutte le for::.cdelill. libertà, cerca di nuovo u11a via di. .<;<1/i;e::.::.a nel sùtdacalismo. Anzi ci pro1,onc senz'altro ,.ma formula, <Jltellu. dell'anarco-sir1dacalismo » 10 ). 10 ) Ritorno al SimlncaliJmo, nella RHlie– gna « Studi Sociali•• Montevideo ·12·g~ugno 1931, •nno Il, n. 12. (( La. decadcn :.a del .sindacalismo è, insita nel suo stes.so carattere di for– ma:ionc . strettamente I deU!rminata dc,llo s1,iluppo cfol capitalismo. f..'sso è stnto, per più di me::Q secofo, lo. strumento nec~&µriq della stessa clcu– se operai.a·,di difes(l e di .conc1uisra, riformistica o l(ivolu:ionaria a seeon– cla delle circo.stan:.e e delle località per arginare lo sfruttamento· del ca– pil(i/.ismo i11co111e,itabile e per mi-. gliornre per qucmto era possibile le co11di::.ioni.mcrt.crù,li del lavoro dei suforiati. Mu in. fondo restava .sem– pre ncll'orbitu cfrl capitalisnio. cd "" servito onche <111e.sto c me .stimo– lo .del suo sviluppot sul 1.erreno ,/ella R liberti, co,icorren::.ct » borghese, co– me co111ratta::.io11e clelfo, merce-la1,'0- ro. Appena il siridc,cc,lismo diventava forte palestrua q11cst.osuo carattere precipuo, rilemmdo 1111a ~ua maggio– re comunità cl'ù,tereni. col capitali– $mo, cui. lo legmx, patti e concordati, che con le t1ltre for:c prolet,uie con– correnti. Qucmdo il sindacalismo ii• scivu d<t qncsto ambi.to suo proprio, o per circostan:e eccezionali, o per fo troppcr suct debole::.u,, o per l'in– f/11e11::.ct di for::.e a lui. e.stranec ideo- 1.ogiche o politiche, allora non era p!i,, sindac"lismo: diventava sor.ial– democrazia, crm,rcl1isrno,comunismo ree.; forza di. 1x1rtito, in una paroln, in. veste sindacai.e ». « Neppure appiccicandovi un signi– fict1to preci.so e scevro di equivoci. Potè bastare q11ell'appe.llat11,YJ a da• re l'illustOne di u.na .sufficiente dif• feren::.a::.ione, - chi scrive l'ebbe an– ch'egli.,. per una diecina d'anni, ai tempi del sindacalismo aureo di Pel– /011 tt.icr (dal· 1897 in poi) - finch.è altro .sindacali.smo ·non v'era, in con– traddittorio, che quello socialdemo• 241

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