Volontà - anno IV - n.4 - 15 ottobre 1949

Non è una ipotesi metafisica, ma " unu esperienza umana, che una 11 mcns agit:tt molcm u, presiede alla ism1 evoluzione, la ispir:t e conduce "Spiritus intus alit )1 (Virgilio). Una inesorabile irresistibile induzione ci sospinge ad attribuire alla totalità U• nitaria ,•ivente, all'4( anima» dell'U nivcrso di t·ui noi siamo il soggetto 1·osciente, il porla,•oce, l'csc<·utore, tutto ciò che ci <·ostituisce, preforma e ~ollcva in uno slancio ,,itale. Non OC'<·orrcessere seguaci di Arislotile per riconoscere che il pili non può pro,·enire d:11meno; t·he )'embrioni" deve possedere tulle le potenzialità (l'idea direttrice) dell'albero: che :ill:1 b.ise di ogni divenire c'è un ((1\1• 10 » proporzionato, e che la ncbuh• s11primitiva cm pregna degli es.srri ,·he noi più amiamo, stimiamo e ,c– ncriamo - se11za per <1ucsto altri• buirlc in :ilio il mito della onnipo– tenza, onnisccnw, infiniti,. « Per ve• derc un Mondo in un atomo di s:1b• bia - E un Ciclo in un fiorellino dei t'Hrnpi - Stringi l'in6nito nel palmo della tua mano - E concentra l'eter– nità in un'ora • (Villiam Blakc). Se dentro Ji noi, gc nella storia dell'Umanità - che :1noi sembro in •·erti momcnli uno s1,c1tucolo comi(•o e tragico da manicomio, ma che nel– le sue grandi linee ci si ri\'ela come il tirocinio neccssurio di un essere, le cui lezioni pili efficuci sono impar– tite da una e:.pericnza religiosa - ci si ri,·clano le diretti\'C di un piano che trascende la nos1ra logicu rngio– nnnte; se nei fermenti di elevazione e negli s(9rzi per superare noi 'SIC!!• si noi inlra\•ediamo una ·legge im– mnncnte, <li progresso indefinito, ma• lerialc, morale, sociale; se rieo110- scia010 che l'individuo è preforma• 228 lo e costituito e agito <la un pro• grammu che lo integra in soHdnrietit con l'Umanità intiern, con una sorte di u vis a tergo », e che quindi l'in• di, 1 iduo è una mediazioue operosa e cosciente dell'Umanità passata in noi presente, che vuol essere avvenire, noi saremo costretti u riconoscere in noi stessi un imnrnnente esigenza di f'Olltinu:1 trascendenza \'erso il mc• glio, in una vit:i pili ricca e intensa, in termini umani e 1e so,•rumani •: • Excelsius •· La stessu costante differenziazione dcll'Umanit:', in individui che con• tinuamente si riunovano come le foglie dell'albero - che non muoio– no se esse sono Palhero e rivivono in esso nel ciclo di primavera - fa parte di questo programm:1 immanon• 1cdi vita, di una Umani1i1 in perenne ri11110,•amento, attraverso le sue sue• cessive incarnazioni; anzi la suprema, f>iù sublime che spietata, indiffercn• za della atura dinnanzi alla irr:1- 1io11ulce per noi irragionevole so1•· picssionc, senza ul<·mrn « loy,ic;i » di• t.criminaloria. di quelle sur. incarnu– zioni umane, prodamu (Sclwpenha– uer) che la Gran<lc Madre può bene, \CZzcggiando i suo, pargoli, lasc·iar• scii <'aderc in grembo, indifferente •.Ile loro pict·ole strida di tc.rrore, pcrchè essa su d1c sono sempre in E.alvotr:i le sur Ìlru1·l'ia , ,ig.li e prov• vide. Sarà lecito attribuire a questa U– manilà che siamo noi, percnnemcn• le all'opera in noi e per nostro mcz• zo, nel nostro subcosciente e nella nostra coscienza, punta avanzata del• ta spirale della ,•itu uni\'ersale, una sua propria personalilìt divina che trascenda gl'fndfvidui, suoi organi. differcoziati?

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