Volontà - anno IV - n.4 - 15 ottobre 1949

eru la Germania, anch ·essa aggiogata ullc volontà imperiali cd imperiu• liste dei suoi propri padroni nella 11rogrcssiva prussificazionc. Venuta un po' tardi nell'agone, and1e la Germania, dopo a,·er con• seguita la propria unità uazionale, brucia le tappe nella sua corsa sfre• naia verso l'industrialismo (1875- 1900). La ,nazione tcdesc·a fa del ha• cino della Riihr lu chia,•e di volto della sua potenza industriale. Ant·he fra i tedeschi scopert.e cd applica– zioni scienti.fiche, si succedono ., rii• mu accelerato. Ma l'ambiente ~lori– l'.O è mutato. Le teorie del u free tra– dc ,, agonizzano in un mondo oppres– so da Sta1i nemici. Le barriere doga• nali e le tassazioni feroci ostacola• 110 l'espansionismo tedesco. iPrinci• piano i grandi C'Onlrasli fra gli Stati anglo-germanici dapprima - i quali rYJes1ano gli odii 11:,zionalistid delle altre nazioni (divergenze ru.sso-au· striache; italo-austriache, franco-gcr• manid1e ccc.): le enormi contraddi– zioni che ci porteranno alla gucrrn mondiale numero uno. Ed intanto nel l'Est remo Oriente. un nuo,•o competitore si fa vi,·o (1895 ,·irea.): il Giappone, paese feudale i cui padroni (cioè le caste cosidellc diri~cnti) possono contare su un:, densa popolazione ben uggiogata., su nrntcric prime abbondnnti (e pregia· la la scia) e su una casta militare avida cd :1ccorla. Morbidi agli ini• zi, i feudatari giapponesi si appro• 11rinno i mc1ocli di l:l\'oro occidc111ali, fapcndost·nc slrumenlo per spremere dal loro popolo profilli sempre mag. ttiori. E il lavol'o cli questo popolo. ,·ompcnsato al nudo limite dell,1 sus• sistcnza, dà all'industria ~iapponcs", col «·dumping» sociale, la chian p«'r forzare· le burriere <lcgli altrui pro-– tczionismi. finchè, dopo il 1932, noi 1•onosccremo il ,ero volto dell'impe• riulismo giapponese, e ne potremo ,aiutare la ferocia e l'orgoglio smi– ,uralo e la insaziabile sete di potere e cli dominio che lo accomunano a lutti gli imperialismi, che generano in Oriente conRitti <li potenza ana• loghi :a <1uclla dell'Europa, e così avvi.ano alla 1-'UCrra. Questo breve quadro mostra t.omc lru i vari S1a1i, fr::t le varie borghesie uazionali. le lotte di predominio si risoh ano i11 forze dissokenti. Due dei pii1 temibili coneorrrnli rw110 ora parzinlmenle climi11a1i dnì– l"ngonc: cd i popoli della Germania " del Giap1>011c, St'ontano oggi l'er• 1·<,rcdell'a\'cr subite o accellate le i– d..,ulogic di , iolenza di L~rrorr di kroci.i con cui i loro padroni li han• no uhri:.1cati. Frattanto in lnghilter• ra, poichè l'anlico primato è passa• lo 11clle mani dei cugini d'America, 1'1< :mslcrily » (cioè le restrizioni per il popolo) 11:18'!:1 sulle moltitudini lt> 1wrditc presenti del sislcm11, do• po che la borghesia se n'è goduti i 11:.1~.sali profitti. Ad Oriente <::t1lc.come min:u-◄·ia 111:d df'fìnila per In mancanza di no• tizi,•. l'inq,crialismo dei {C capi1nli– 'ìti di :-=1.11 \ », ehc in altre forme 111:111len!?'••''O i loro popoli aggiogali al s:dario e li us:.1110 come strumenti 1wr b loro :1go{!t1:1taconquislu drl mondo. Ed esso si batte, in tullo il mondo, 1·011 l'imperialismo nord-a• mcricano; cd i ◄·api di ambedue vnn determinando il sor~crc di nuo·vi n.1• zionalismi nei popoli od essi soggelli. E dinuovo la gucrr,1 si profila all'o• rizzontc: guerra atomica, alimentata 219

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