Volontà - anno IV - n.3 - 15 settembre 1949

l'uovo. Questo insieme <'Oerentc for• ma attualmente la base del lavoro di centinaia di laboratori del mon• <lo e non c'è nessuna probabilità che possa lasciar prevedere che sia smen• lito prossimamente. Non è la stessa cosa della teoria di Weismann che Lyscnko, con una mala fede evidente, associa costante• m<'nte ai nomi di Mendel e di Mor• gnn. W'leismann ha interpretato, eia teorico i fenomeni dell'eredità. Il suo punto di partenza è il fallo che i ca• rattcri ereditari possono essere tra• smessi alle generazioni ulteriori"senza manifestarsi nei corpi degli indivi• <lui durante una o pili generazioni, e f'he <l',altra parte le variazioni 80· pravvenute nel corso della vitu del– l'individuo non si riAellono nella sua eredità. All'origine d· sarebbe, dunque, una razza immortale di cellule il cui patrimonio ereditario sarebbe continuo, mentre il corpo dell'indi- . viduo non riflette nè la totalità dei (·aratteri ereditari conte11uti nella rnzza germinale, nè può in.fluire sul suo patrimonio ereditario perchè I<' sue cellule mu,,iono con l'indi\·i• duo e non possono perpetuarsi. Le, t·ellule sessuali di un indh 1 iduo <li- 1;cendono in linea diretta dall'uovo fecondato che ha dato l'individuo, t·ioè dalle cellule sessuali dei genito• ri, e non partecipano alle funzioni vitali d"ell'individuo stesso. Le basi sperimentali della teoria cli Weismann non sono vere che ne• gli animali superiori. In certi vegc• tali le cellule vegetati\ 1 e possono ri• prodursi indefinitivamente con rami, innesti ccc., e possono pure ridare degli organi di riproduzione sessua• le che non derinmo in linea diretta 168 dalle cellule sessuali dei genitori. A parte queste inesattezze, si può accettare o non la teoria di Wei• smann senza portar pregiudizio alle basi sperimentali della genetica. È una teoria c'l1enon ha w1 grande va– lore scientifico perchè non può esse• re generalizzata, e (illoso,ficamente non è bella perchè s,•aluta l'indivi– duo in rap1>orto alla razza. I..:1mag• gior parte dei genetisti le riconoscono un valore speculativo dubbio, ma non un valore scientifico, L'unno H·orso a Mosca nella scdu· ta plenaria dell'Accademia di agro• nomiu Lenin, 'f. D. Lysenko che ne cn 1 appena stato nominato presidcn • te, risultato di una lunga battaglia di piit di 15 anni, feec un lungo rap– porto rumoroso sullo stato attuale della scienza biologi<:a: in esso con• danna la genetica che egli <:hiama Mendelismo, Morganismo, W.eisman• nismo, come qualchecosa d'idealista e perdò d'i reazionario, tanto piit che essa proviene dai paesi occid'entali. e pretende che le ricerche di gcne– tic:1 siano perfettamente inutili al– l'agronomia. Egli oppone a quelle teorie quella cli Mieiurin, di pura produzione sovietica, che si fonda sull'eredità dei caratteri acquisiti per l'adattamento all'ambiente. I suoi principali argomenti sono tratti dagli scritti di Marx, dalla fiducia di Lenin in Mieiurin e sopralullo dal• la decisione di Stalin e del comitato ,·entrale del Partito bolscevico che gli lascia mano libera 6U tutta 1a n– cerea agronomica dell'Unione Sode· tica. Di fronte a questo ultimo argo• mento tutti i 1-uoiavversari, che pr•> testa\'ano in principio della discus, sione. hanno do\•uto inchiu:1rsi e la

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