Volontà - anno IV - n.3 - 15 settembre 1949

un posto nella vit:.1degli :.tduhi, i pili im1datti alla , ita, appartengono alle..· classi .1giatc. I fanciulli po, 1 cri hanno sofferto la fame, )1;111110 ia\·orato quando gli altri giocavano, llanno a\ 1 uto freddo, camminato a piedi nudi, hanno sa• pulo fin d.illa loro tenera età che ht vita è dura. I fanciulli poveri hanno perduto le loro esigenze molto presto cd affrontano molto spesso la \•ila l'Ome una battaglia. Raramente incontriamo dei giovuni po,·eri inso<lisfatti come i giov:.111idelle classe medie che si sono creuti tanti bisogni. Inoltre l'inquietudine domanda una ,·erta intellettualizzazione (1:he è lontana dal– l'essere l'appannaggio degli iutellettuali), che permetta l'analisi del proprio scontento e delle sue t·ausc. Ma chi non è intellcttualizzuto, oggi, nelle i,:randi città? I giovani sono cresl·iuli in un'atmosfera di volgariziazionc scien• tifi~., e gli operai che leggono e pensuno sono tunto cap:.u:i di porsi i loro problemi quanto gli intellelluali. Questa intellettuulizzuzione si fo (•on un certo distacco daWaffettività cd ha procurato alle giovani generazioni <lel– l'Europ11 u,i'inquietudinc, forse meta-fish.·a, ma esistente e di cui bisogna tener conto in quanto i:.t gio\ 1 i11ezza è staia sempre tormentuta, esigente, ap· pussionata, e che de"e affrontare numerosi problemi nuovi; che <.levecombat• 1erc con l'idea della morte e l'impo!l-sibilità di una \ 1 i1~1reule, e 1-h'cN!u ris,-hi.t a<I ogni momento di essere afferrala dallo Stato, d:dl'esercito, dai p.irtili, Scappatoie. Non c'è da stupirsi che in un <1uudro (•osì opprimente e deprimente, l'uomo si ritiri nel suo egoismo naturale. Mettendo in azione tutti i suoi me.-:canismi di difesa, cercherà la sua propria sicurezza. Lotterà per es~a. trasferendo i problemi dell'intera società ulla sua solu personu. Resteri1 in pred:1 a tutte le esigenze materiali, affettive, intellettuali e l'insodisfazione le renderi1 dominauti. Si 1-oncentrel":1, ..:on \"iolenza, sulla vita materiale, mendo sempre più dei bisogni, ma ,11whequello non suì1 il vero problema. Si concentrerà sulla famiglia 1·011 l'esagerazione di false soluzioni. cen;herù av\'enture s<'ahro.-:e1-he rinnegano la s01·ietì1. Qualche volta si f'l"t~crì1 un si• ~tema :filo~ofi.1·0 1-hc h:.1 il ~lo merito di regolure i propri 1·onflitti m,ì d1e e~li vorrebbe imporre al o•.ondo p:,rd1è :.altruuenti 11011 .anebbe V'.tlore ,1i .-:uoi occhi. Quanle soluzioni per regolare questu insodisfazione dell'uomo nella .:o<·ietù attuale! Tutte sono effica('i per il soggetto. t questa insodisfuzione dell'adolescenza, mantenuta da una vita di fa. mi;:dia monotona e <1uald1e\·olta asfissiante, d1e spiega t·ome la guerra sia at·1·et1ata du molti C!)l~1f' l'a\\'cntura ,·he permette di rompere i·cn la noia. È l'c\•asione c:he pennette di ritr·ovare un certo numero di 1.1spirazioni sof– f01·ate dalla vita quotidiau11. È que.l;to hiSOgno·che spiugt:, l1ual"h~ \'Olla, l'adolescente ud arruolarsi nell'esercito. Vuole sfuggire alla sua famiglia e al ,,uoto della sua vit:i. Crede di liberarsi, di diventare un « uomo)). E ridi– ;•;~::ro~:~~ullo nell'cscrcit,?f,.n~noshmtc l'imprcssiouc di virilifi1 C'he gli d:ì ]51

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