Volontà - anno IV - n.2 - 15 agosto 1949

do, r<'bbcro a,·ere il diritto di <.'onfc– derarEi formando permanenti ammi– ni!'trnzioni regionali pili ,aste, op– pure tOIH!Otziarsi per pro,, edere a parlil·olari interessi comuni. .. scnzn nessun bisogno di donrnndurc nessun permesso nè al Parlamento 1•e111ralc nè nllu burocrazia romnnu ... E se le 1u11mi11istruzioni l'Omunali, provin– ciali o regionali focessc1·0 degli spro posili, i contribuenli li p11ghcrcbbc– ro, e li farebbero pugure ui p11rli1i rf'~ponsabili •· /IIL'f'Cr di tulio ciò, e– &li co1111tata. abbiamo ora la nuOL'fJ Cosrrw:.ione. per cui • l'Italia do• urbbc a,crc 19 regioni Jt. ~Pfl.:o r/if' siu110 sturi • definiti i nq>porli cli qu{'Slt rqdoui ccl Govt.·mo ,•(•ntrule » " ,<tr11.:ct rhe ad Rsse « siano stufe ns– srgu11!c risorse finanzinric iudipcn– df'nti » - mer1tre 1( ,·onti1lu11110ud r- 1,iflert·, piì1 , istosi che mni, i prc• fclli, t'Oli 1utte le loro 1•ap,wili'1 cli nrnlfore nella vita f()(•ale italiana-.. r mrnrrr • tulle le leg~i fao,4•i. :te.di - 1·0 lutte. sono laS(·iate inlatte li. Si rliicd" ah-emini: « ,·he fort>? i.. E~li ucutamc11te critica lr tWOL(' um– mit1i$trt1.:ior,i regionali, di cui solo (JtH'l/et d"lla Val d'Ao~Ut <e(., slatu ub• l1u1;11111zu bene ideala, per mcri10 11011 tff'i i•oslitucnti. .. mr1 c.li 1 g li ,•l1.•111rnti lo(•nli d1c sapevano quel l'h1.• ,ole– ,ano », mn11rr le altrl' son mm'<'lii– "" che • prendono sul serio i soli polili(·.anli d1e ,·anno nei 1·onsigli rc– giom,li a fore discorei inutili. e gli impici,;ati delle nuo,e burocrazie rc– gionnli ». Fa rifletter(' clw le, « re- 1{10t1t')) italiotY(l com'è prosf'tWlt/ 11011 ho r,lr1111a a11alogfo col « ctmtOflf' >• ,,11h:u.'ro. cl,è molte " r"Kio,1i >• gi,ì di pf'r .1i• lwrrno popolu.:iorie rei ampir:.– za drllo slf'S$O orditl(' drflt, S,,i.::.,•ra ,·omplt'la. E suggerisce: <i imc,·c di ,O applicare quel (·retino articolo della Costituzione che ha inventato 19 re– gioni ar1ifieiali, l!arebbc bene pren– dere in esame il problema delJe au– tonomie comu.rrnli e provinciali» (le sole sedi cot,1p"r"bili cori il cantone sviz:.cro)" e, basterebbe u questo sco– po cominciurc <·on l'estendere a tutta l'Italia >) qurlfa .~p<'l·ictl,· 1, autono– mia concei,sa alla regionc-1>rovincia della Val d'Aosla, e poi lasciare che daseuno se la ~brighi da sè. come meglio crede. a proprio rischio e pe– ri(_·olo. ed a propri(' spcSt' lt. Come saggio delle con.3l'l{uen:.ed',m tale in• ,lirizzo. egli csamit1(1 1l ca.so delle snwle: -: se si ree1itui,sero alle am– ministrazioni co111un11lile M'·uolc c– lement:iri, insieme all11 i111cra impo– slu fondiaria, si... perequerebbe la imposla fondiari11 1 1·hc oggi è assai sperequata tra nord e sud a vantag– gio dc.I nord, e..• ncllu forma più ~emplice: ognuno si tenga il mo - e l!i sollrarrehl,ero le ~·uole clewen– lari all:.1 mab. amminiE-lrazione della burocr.izia centrale li. Il clic 110n ge. 11ererebbe ah:un male. chi! le stati– :J:icl1e mostrm,o ('Omr « l'analfabeii– srno diminuì dcll'u110 per cento ogni anno finchè le s1·uolc furono ummi- 11is1ralt! dai comuni, c diminuì della metI, <lcll'uno per t·cnlo dopo che le scuole clemculari furono ... con• 6~t·atc dalla burouazia rom:ina ». Ma <Jlli Salv<'mmi mostru la sua i11tima co11traddi.:io11P. Cliè egli, in sede « prarica », cominC1a ud ammet– ter" c/ie • bisognerebbe restituire le ~t·uole. tanto nel nord come nel md, u quei solo Comuni in cui l'analfa– betismo C inrcriorc, putucaso, al 10 per cento clclln popolazione giova• nilè ,,. Arrivo II J>C.llsarr « jnc\ itabi– lc J> clic « si luS<:i 11i Prefetti l'ufficio

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