Volontà - anno IV - n.2 - 15 agosto 1949
mio ollimismo. Ma bisogna fare qualche cosa per essa e ciò sarà du– ro. Li çiò sta il mio pessimismo_. In ogui modo, hanno la mia adesione oggi soltanto i movimenti per la pa• cc che cercano di S\'ilupparsi sul piano internazionale. - Avete perisa10 a Monaco? - Vi ho pensato. Gli uomini eh<' io conosco non compreranno la pa· ec a qualunque prezzo . .Ma in consi– derazione ddla disgriizia che accom– pagna· ogni preparazione alla guer– ra e dei disastri ini.mm :rginabili eh·! portcn•bbe con sè una nuova guern,, e,;si ucciono che non si può rinun– ciare alla pace senza an·rnC" esauri– te :utte le possibilitii. E po.i Mona• co (' state, già ,firmato, (' per due vol– le. A Yalta e a Pot:d.-im. fJa quelli stessi cbl! ,•oglìono sep:\ 1 ·,1rsf'11e oggi. Non siamo noi che abbiamo conse– gnato i liberali, i socialisti e gli a– nard1ici delle (democrazie popolari)) dcJl'Est ai tribvnali sovietici. Non siamo noi che abbiamo impiccato Petkov. Sono i firmatari di quei pat• ti che consa<:ravano la divisione del mondo. - Qnesti stessi uomini vi. accusa– no di essere un sognatore. - È naturale. E personalmente io a~l"cllo questa funzione, poichè non mi piace il mestiere di assassino, - Vi si dirà che occorre anche chi uccida. - J>cr questo non mancano certo gli aspiranti forzuti. Ci si può quindi diddere il lavoro. - La non violerl=a, allora? - Mi si allribui~e difatti questo -alteggiamento. Ma è per poter me- glio ri,fiutarlo. Mi ripeterò dunque ... « Io non ()enso che occorra ri- spandere alle botte con la benedi• zionc. Credo che la violenza è ine– vitabile. Gli anni dcli' occupazionr tedesca me l'hanno insegnato. Non dirò quindi che bisogna sopprimere ogni violenza; ciò sarebbe augura· bile ma rimane in effetti utopir·o. Dico solo che bisogna rifiutare ogni !cgittimazionc alla violenza. Essa è da tempo necessaria cd ingiustifil"a· bile. Per ciò, precisamente, io credo che bisogna consCr\'arlc il suo earal· tere eccezionale e rinehiuder)a nei limiti che son possibili. Ciò signifi. ca, in altri termini, che non si deve prestare alla violenza significati _}e· gali o filosofici». << Io non predico dunque la non– violenza, di cui conosco disgrazi;1ta. mente l'impossibilità, nè - come dicono altri - la sua i;antitù. Mi conosco troppo per credere a-Ila vir– tù senza macchia, Ma in un mondo ove ci si occupa a giusti.fìcare il ter• rore con gli argomenti pili opposti. io penso che bisogna apportare una limitazione alla violenza, accanto– narla in <·erti settori 1 o impedirle di andare fino in fondo al suo furo• re. Ho orrore della violenza como• da. È Lroppo facile uccidere in no– me della legge o della dottrina. Ho orrore dei giudici che non fanno il lavoro essi stessi, come tanti dei no• stri buoni spiriti>,. - Conclusione? - Gli uomini di cui io ho parla- to dovrebbero, nello stesso tem1,o in cui lavorano per la pace, fare appro– vare internazionalmente un codice che precisasse queste limitazioni al– la violenza: soppre!sÌone della pena di morte, denuncia delle condanne la cui durata non è precisata, dc• 121
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