Volontà - anno IV - n.2 - 15 agosto 1949

dell'Africa del Nord che, non poten– do "pedire niente alla metropoli' du– rante la guerra si sono messi a man· giare la e.ime che producono cd a bere il loro vino. Supponiamo che facciamo la rivo• luzione ed applichiamo il pr~ncipio del libero consumo, comunemente chiamalo « la presa nel mucchio ». Siccome i bisogni sono illimitati in qualità e quantitit, ci troveremo di fronte I) ad un enorme awnento di consumo <li carne; 2) ad una richie– sta esclusiva dei pezzi migliori, ciò che rappresenterebbe una perdita del 50 per cento della carne mangia– bile. Si potrebbe, grazie alla densità re– latirnmentc debole della popolazio– ne francese. grazie alle possibilità di migliorare la sua agricoltura e i I suo allevamento, aumentare la produ· zione del1'agricoltura. Ma questo non è possibile in molte altre regioni della terra e neppure in certi pac• si d'Europa come la Spagna, il Por• togallo e le Nazioni balcaniche e for– se il Belgio e la Germania. Ed è an• cor meno possibile !lC è necessario rialzare il livello cli vita di tutta la popolazione del globo. Ma, anche se si potesse so<lisfarlo in Francia cd in altre parti, per le esigenze crescenti della popolazione e per la sua concezione ogni giorno modificata dell'abbondanza, si por• rcbbc il problema di sapere se un tale spreco di beni naturali, di la– voro, d'cnergie, di produzione, sa· rebbe .moralmente ammissibile. Non lo crediamo. E bisogna saper evitare tali eccessi. Prendiamo un altro esempio: in Francia piace molto il vino e i li– quori. Il vino piace, anche, in tanti 114 altri paesi. Se si la<.ciano gli amato· ri <li vino (cioè quasi tutta la popo– lazione) consumare liberamente, ac– cadrà che si mancherà di vino tre mesi dopo la vendemmia e si anan– no le ripercussioni disastrose ('he possiamo imaginare. Veniamo ai vestiti. Mi ricordo die Ernest Giraud, un militante anarchi– co che passò poi al bolscevismo, nel 1914 scriveva in un opuscolo, in cui faceva l'apologia del comunismo a· narchico contro il collettivismo so– stenuto dai socialisti marxisti: << si può portare nello sLes1:otempo duC' gilcts, tre giacche, quattro pantalo·. ni, cinque soprabiti? )). Questo di– scorso con cui voleva dimostrar€' che I~ praLiea della «presa nel mucl:hio)1 non genererebbe abusi. mi sembra– va irrefutabile. In seguito mi sono aceorto che se ·non si possono porta• re tre vestiti o quattro sottrahiti in una volta, si può volerne cambiarr– uno tutti i sei, i tre, od anche ogni mese e così si può volerne died od anche quindici nel proprio guarda– roba per cambiarne uno tulle le set– timane per bisogno cstctico 1 per ca– priccio, per il piacere di cambiare. S; può rinnovare i suoi vestiti quan· do sono ancora in ottimo stato. Così per le scarpe, per la biancheria. Ed ancor piÌI le donne. delle quali la fantasia cd il desiderio del nuovo sono conosciuti, possono fare altret• tanto con la loro biancheria cd i loro indumenti. Il pericolo di spreco è in questo <"aso molto più grande che nell'ali– mentazione pet la quale ci sono dei limiti naturali al consumo di ali– menti anche scelti, mentre che per i \'estiti non ve ne sono affauo. Si ohicuerà che questi difetti so-

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