Volontà - anno IV - n.2 - 15 agosto 1949

,·onlcn11to. La t·ita di ogni uorno feconcfo se poggit1 non su dei dogm wdiscutibili. nw. s11cleUe co1wir1zior1 e .m degli orie111<micnti clw ciasc11rio -elabom via via dentro cli si!, così da avere f'impressio,ic di. scoprirli nel 11wmento st.,,sso in cui ope,a. QueMe idee i,;t11itive delfct non e• sister1za di 11tt qualsictsi Dio, molto :wmpfici. troppo semplici per colo– ro che Mli discussioni anumo im• postctrc in astrnll.o, valgono per mc e paciò non possono cli1,e11tarodelle .c_t prove )J pers11asivc per altri. Per– ciò rni professo agnostica. E nella 1nia vira ho troutlo in pratica che l'agnost.icisrno era la posizione buo– na at1cli.e nei compiti più difficili. Nefl.'ed11cazione delle mie fìgl.ic, ml esempio, ho trovato inutile comincia– t'Pa dire che Dio non esisteva. Sareb– be stato 11n passo falso: cioè sarei stata io, per la prima, a m,ertcrc ncl– lr, mente del.le mie figlie 1tt1'idea « arti/icittle >l che non volevo vi cn– lmsse. Ne ho purloto solo quando es– se stesse, ser1tn1Jone pt11·lare dalle loro compugne, mi /wnr10 portato s11 q11ell'argoment.o. Non mi, sono op– posta q11an<.louna di es.~e si mostrò desiderosa di andure in chiesa. E mi accorsi di aver fatto bene perchè di quella esperienza, che rnia figliu vi– veva da sola men.tre tutto il resto delfo s11avita t.ro ,:ovci senipre un'eco così profonda iri tutti noi. della fa• miglia. essa si srnricò ben prcst.o. Un'altru volta ci f11 prtrc, da parte di ltmbr'd11e, una richiesta, insi.,;rc11t.c di fare !ct cornuriione. Era. naturale. A scuola le loro arniche ne parlava• no con erilusiasmo e ciascuna cli esse ,era divcnwta un personaggio fiobesco tcmto erano f.c << <'OSe,n,eravigliose )> che s'acco,npt1grw,xmo all'idea di quella cerimo11ia. Risposi. che 11ccor1- disccndevo ma che era 11ecessario, tm· zitullo, cfie esse si rnetwssero dul p1111to di vistct del credente e capis• sero che lo comunione cwrcbbe a1.:11- to ,in sigriifìcat.o vero e profondo se fosse st.o.tc , fatta nella semplicità: cioè senza regali, senza vest.it.o bim1- co. sen::.Ct velo. sen=<tprw1::.icon inui– tati. ma dc, soli e... con il ueslitirio dPcente dcllu sc11olct! ... Fu s11ffìciente perchi: non me ne parlassero più . Copisco anch'io· che in I.empi in <'lii le s11p1,rstùioni ,-eligiose vengono sfruttate ttl massimo, in tempi. in cui si pori.ano in giro. ov11nque, le Ma– domw Pellegrine,.. e: si gridfl lii miru• coli dei sani.i e alle apparizioni di Mador1t1e che fanno cadere ir1 estasi la merà della popolazione di 1u1. pac– seil..o ed il sir1daco com1111istcientra a fur prirtc del comilllto in onore di 1<tli miracoli, in tempi. in c11i sorio tornate di rnoda le scom11nichc, pro– clmnarsi agnostici p11ò sembrare 11110 ass11rditcì o ur1"ingn111ità. M{I se sono agrwstica di fronte al probleni,1 cli Dio. non la sono di fron• te a <pelle 511perstiziorii dct medio– evo. Conlro quelle superstizioni io insorgo e fp comballo 1·omc meglio posso perchè sono il /rutto delfct i.· pionmz.tt e della debolezza della w·rite. Sf'n::.aC1lc1111 bisogno di razio– <'irwr.csu Dio. Rin1<m<'re lucidi e sereni <1rumdo gli (llfri sorw oscurai-i nei foro pen– sieri e nelle loro azioni da fanatismo è d(tre ,,,1 grande esempio di forzCI morale, il c11i l,'(llorc cadrebbe q11an- lll

RkJQdWJsaXNoZXIy