Volontà - anno IV - n.2 - 15 agosto 1949
E nH'ntVi1!1iosu, t1llorn! l"ill11sior1e di un mondo 11/rra-terrcflo, che pcr– metl<' di pcr,sare che fu morie non separa drfìni1imun.c111e, rlte la m11ti– fo:io11c di t1oi si.essi è solo une, po• rentrsi. 1,rw sept1ra:ior1c rdt1tiVll· rnentc bre1;(' i11 co11fro11to flll'ctcrrii– tir defl'ollre lomba. Cltù111q11e di noi, (Ileo od ogno::it.ico, clic sio staro col– pito du tali irrimediabili sciagure, ha almeno ,m momento i111:idiuto co– loro chR rreclct:nrio nd monc/o ul– lrrt-terrl'riO, nl'll'« ul di I.ti >) in cui i morti si ricorigi11r1gC'r<'bb<'roper l'l'- 1emittì. J\la rhi ril'sce " rimanere lucido su che so,io proprio i momen– ti di ar1sinà. di cmgoscic,. cli disperu– :ione i pill propi:i per <1rcogli-erc le ~11pcrsti:ioni, chè i,1 quei momcrt• ti, pcrf'OSSÌ C'd opprC'~·si, siamo più ,leboli. rhe mai. Il: bl'n lo sanno i preti delle vt1rie religio"i che li sfrur– t,1110 p<'r i loro fini. J\1(1/c,ttie mise– rie colw11itit ... 0110, difatti. le conc/i– :loni più f(l.vorevoli per ri11cce11derc le supersti:ior,i e per cr<>ume dcllt• ,~wue. i: per questo, del resto. che i preti 11ri discorsi ai loro f<'ddi 11011 sono nwi ottimisti. A11:i! si com· piacciono di tracCillrc <Jll(lc/rifoschi d<'lla vitu t.errc11a per suscitare e a– limentare /a, puura dPl/r, vitu e co11- scroorc. cosi, riel loro gre!{ge la fe– de iti Dio. C'è une, mirwccia di guerra? Solo Dio può evitare il JJ"'iroso macello. E, s'intende, solo Dio potrà metter– vi fine fJIIClllc/o, IIOIIOSl(lf/tC le pre– ghiere, rssc, scoppierà 11g11alme11rc. Ed llllora <111el Dio che pare c,vesse detto ogli I/Omini. « ,1011 uccidere » be11edirà il' ormi e gli. 110,nini che pPr un certo periodo rwn faranno "ltro c/1<' 1wciclersi. Così i milioni e milioni di cliscre- 110 dati di qur·sto mondo (lrriva110 Cl sopportare 1111r, vita di miseria che è wluolw b, stiate perrhè sono « so– sterwti » dli q11es1" ill11siOfl('di """ vitu 11ltrn-terre11crne/la <111c,l.e trove· rcm,rn 1111 compenso delle sofferen:e di q11est.<t. Si cupisce, <111ir1di. come l'idf'll di Dio serva meraviglios-amen– tr a spegner.e ogni 111cc nelle coscien– ze degli imlividui che compongono queste moltitudini infelici. Di fro11te C1l.l'evidcnu1 di fJltCste (011St(llct::.iofli i crede11ti ri dicono: voi con tutti i 1· ost.ri rugiotH1tnenti. co11 tutto il progresso dellu scic11:a, 11011orrit:ate <r « spiegore tutto )l. Si, rertc,mentc. ric-011osciw110 i limiti al.• t,wli delfo sciC'r1:c1.Mo diciamo ar1- ('he: se gli 11omi11i primiti11i ,wessero visti gli aeroplani solcare i cicli. o cu:l'ssero {lsroltato il battito di 1111 mirwscolo orologio, <wrebbero pen– ~otn che gli Dri JJllSscggia1,·0110 /Jf'.r il cielo e che il r11ore di. 11110cli. essi ern rocchi11so ir• <111cll'oggrtto mi– $l<'rioso. Ed invece, oggi. nessuno più si merrwi,;liu di tali cose percl,è la scien:a ci ha d(lla unll cl1ùwc per cc1pirle. E sicmio certi ,·hc lo stessa .~cie11u1 ri dor<Ì, donwni, !ti chioue per c<tpirc in pane o 111110ciò che ri– mat1e, tuttor(l, mi.sterioso. Mettere Dio, che è immugitiario. laddove la sciet1:t1 non è oncora arri1;ata con i tuoi fatti, 11011 è certo uno protn che Dio csistl'. Perciò ,,;,e io non ho ctrgornc11ti s!lf· /icie11t.i per dim.ostrnrc in:. modo c<1· tec:orico Jr, ir1esis1cr1:a di Dio. anche il credente più ferrato di teologia e di cultura 11011 può dimostrare la te– si oppostll, Del. resto la religione è 1111 utto di fede. Per noi, tlOn cre– denti. ciò toglie ogr1i t,'(llorc al suo
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