Volontà - anno IV - n.2 - 15 agosto 1949

così il capitalis.u10 e ro,·inan<lo si– mul!aneamcnte le speranze del suo Partito nelle elezioni loca I i - o co– me mai Bcvin abbia fatta @uae pro– segua una politica che è del tutto di– stintu e separata dalla linea su cui .sta,a il 1Partito prima della assun– zione alla I( responsabilità del po– tere ». Jnfine, vi è l'influeoza delle «trade– unioos». I capi del tradunionismo hanno sempre presentato il quadro del loro movimento come un persi– stente «addentare pezzi della torta capitalistica)), s,otto forma di orari più bre,,i. di salari più .ahi, e così via. Il loro apparato è cresciuto via ,·ia che si sHgliava la coscienza dei lavoratori: e non avendo opposizione industriale, nè concorrenza di altri organismi paralleli, esso si trova ad imperare nel suo campo. Anche i partiti che le <e trade-unions)) non ap– poggiano cercano <li onorare la loro potenza, con un'unica cliftercnza: (1uando i Consen·atori erano al pote• re ridussero la francl1igia parlamen– tare alle Unioni dal « conlracting• out » al contracting•in », (cioè: ora, <.·ome all'origine, le Unioni affiliate al !Partito Laburista chiedouo a cia– scun inscritto che una piccola parte della quota ordiuaria ch'egli versa .:ia destinata all'azione politica, eco– sì \'ien fatto per tutti saJ\.o coloro che firmano un.a dichiarazione di 11011 aderirvi - col Governo conser• \·atorc, invece, gli inscritti alle Unio– ni cran richiesti di firmare una di• chiarazione in cui chiedevano di pa· gare quel contributo al ,Partito - e naturalmente, siccome si tratta infi– ne tÌi uno o due penny la settimana e nessuno per così poco si preoccu- 96 p.t di finuarc o non firmare, col pri– mo metodo tutti pagano, col secon~ do soltanto pochi). Le Unioni debbono tutta la loro esistenza al costante lnvoro di innu– meri membri sempre all'opera per ,rnc dei corpi sempre più gran cl i. Oggi, centralizzate e governate da funzionari che formano un insieme 11 sè, separato dagli « organizzati ,)), esse cercano di divcnlnrc una parte dell'apparato dello Stato, via via che loro funzionari vengono assorbi. li in tutti i settori dell'amministra– zione statide: dal senizio in Comi– tali pubblici all'amministrare le in• clu.strie nazioualizzate, dai tribunali salariali ai tribunali sugli affitti, dai Comitati per l'alimcnluzione ai Cor– pi legali, ecc. E <1uesto « lavoro pub· blico » porla con sè le sue ricom– pense usuali: i titoli decretati dal re (come «lord», «sir», ecc.) che ora premiano ~·rnche l'opera socialista e tradunionista. Per gli osservatori stranieri è stupefacente che la mo– narchia inglese s'assimili cosi per• fcttamcntc col la socialclcmocrazin ri– formista, ma ciò si deve al tatto con cui i capitalisti han sempre tenuto il re « fuori della politica'»: ciò che è , 1 cro in <1uanto egli non interferi– sce ncJle ri\'alità dei partiti, ma non toglie che sia uno delle principali difese della conservazione sociale, sen,endo come centro d'un sistema cli clientele. La gente di «sinistra» si contende il particolare favore che il tocco della investitura reale dà ai « sociali », proprio come le ,figlie dei fabbricanti di sapone che cle6iderano passare per duchesse. Una volta v'era il tentalÌ\'O cli giustificare tutto ciò dicendo che i socialisti cd i tradunio• nisti acccltaq1110 i liloli di nobiltà

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