Volontà - anno IV - n.2 - 15 agosto 1949
pri11t·ipale della prossima trasforma· zionc sociale, e che coloro i quali lotta110 per la costituzione di una societi1 in cui luui gli esseri umani siuuo liberi e fornii i dei mezzi per c-.,crcitarc la libertà debbono appog– giarsi principalmente sul proleta· riato. Poichè l'accaparramento deJle ricchezze naturali e del capitale co· stituitosi col lavoro dalJc generazio– ni passate e presenti è oggi la causa prima della soggezione delle masse e di tulli i mali sociali, è naturale che colorn che non hanno nulla e SODO <1uindi più direttamente e pii1 cvi· dcntcmepte in~crcssati alla messa in (·omune dei mezzi di produzione, sia– no gli .agcmi principali della neces– saria espropriazione, E perciò noi dirigiamo la nostra propaganda più specialmente ai proletari, i quali da altra parte sono, per le condizioni iu cui si trovano, molto "pesso nel– l'impossibilità di assurgere da loro stessi per mezzo della riflessione e dello studio alla concezione di un idea le superiore. Ma non · bisogua perciò farsi un feticcio del povero solo pcrçhè è povero, nè incoraggia– re in lui la credenza che egli è di un'essenza superiore, e che per una condizione che non è certo frutto nè <lei suo merito, nè della sua ,,olon· ti1 egli abbia acquistato il diritto di fare agli altri il male che gli altri hanno fatto a lui. La tirannia del– le mani incallite (che poi in pratica è sempre la tirannia di pochi che, sr pure i calli li hanno avuti w.1a , olta, non li hanno più) non sareb· be meno dura, meno malvagia, .me– no feconda di mali duraturi di quel– lo che sia la tirannia delle mani in– guantate. Forse sarelthc meno illu- minala e pili bru1ale: ceco tutto. La miseria non sarebbe l'orribile t·osa C'hc è, se, oltre i mali materiali e la degradazione ftska, essa nou producesse, quando è prolungata di generazione i11 geucrazionii anche l'abbrutimento morale. Ed i po,·cri hanno vizi diverSi, ma non migliori dt quelli che producono nelle cla .. si privilegiate Ja ricchezza ed il potere. Se la borghesia produce i Giolitti, i Graziani e tutta la lunga Leoria dei torturatori dell 1 umunitì1, dai grandi ~or,quistatori ai picco! i padroni avi• di e strozzini, essa produce pure i Caficro, i Reclus, i KropoLkin cd i tanti che io tutte le epoche han sa– c·rifieato i loro privilegi di classe in ,,maggio a un ideale. Se il prolcta· riato ha dato e dà Janti eroi e tanti martiri alla causa della redenzione umana, esso dà pure le guardie biau– chc, i carnefici, i traditori dei pro• pri fratelli, senza dei quali la tirau• nide borghese non poLrehbe durare un giorno solo. Come mai si può elevare l'odio a principio di _giustizia, a sentimento illuminato di rivendicazione, quan• do è e\'klentc che il male sta dapper• tutto e dipende da cause che trascen– dono la volontà e la responsabilità indh•iduale? Lolla di classe, fino a che volete, se per la lotta di classe s'intende la lotta degli sfrullali contro gli sfrul· latori per ,l'abolizione dello sfrutta· mento. Essa è mezzo <li elevazione morale e materiale cd è la princi– pale forza rh•oluzionaria su cui oggi si possa contare. Ma odio 110, poichè dall'odio non può SO.!gerc l'amore e la giustizia. Dall'odio n::iscc la vendetta, il des:i• derio di sovrapporsi al nemico, il 87
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