Volontà - anno IV - n.2 - 15 agosto 1949

lo opcniio un nilcrio clefiniti\'O per giudicare tutte le dcdazioni del so· cialismo e ricordare con ostinazione. senza e&itazione, lo scopo tostante degli "forzi ri,•oluzionari. La Lrasfor– mazione sociale poteva essere propi• zia a una pili grande democrazia so· cialc cd .1lla libcrti1 massima degli indi, idui, ma a condizione che o· gni individuo, ogni nssociazionc li– beramen1e creata e t:onsent ita, si mo· stras•e l"apace e ,ogliosa di so,:,tilui• re i meccanismi sociali ereditati dal tempo della paura, dell'ignoranza e d<'i polerc. Questa sistemazione de– gli uomini e delle (•ose, questa 1>ar• lenza da zero uon pote,·a essere l'o– pera di un « potere>>. qualunque fosse la ~ua benevolenza e le sue in– lenzioni. Gli anarchici, rc&pingcndo coscien– temente e definitivamente tutli i me· todi JH1rlamental'Ì e tutti i sistemi basati su una democrazia formale, illusoria. erano in do\'ere di propor– re altri metodi, altri mezzi. Essi lo fecero. Gli uni prOflOIICnclo Porga· nizzazionc della lotta ad oltranza 1:ontxo i regimi slabilili. con l'azione individuale o <:ollctlh'a. fino a pro• voeare l'urlo finale, in cui la c:upe• rioritì, numerica degli sfruttati cd il coraggio dei militanti avrebbe a· vuto ragione sulle forze cli repressio– ne. Gli altri cercando di s, 1 iluppare, attra,•crso i combattimenti: parziali che ingaggiavano i lavoratori, le ccl• lulc di una nuova società: principal• mente le cooperai ive cd i sindaCati. Veramente queste due concezioni della baltaglia rivoluzionaria non e– rano delimitate in un modo preciso, e da parte mia non ho mai potuto tro– ,arc una i·oncczionc upecific:1 » cd 76 uuu concezione (C generale)) che non :l\·esscro dei t·ampi di attività comu– ne. Alle due estremità poteu es-e• re <1ucstione di contemplativi e di se. coluri, per impiegare il linguaggio della Chiesa, ma nella vita dei grup• pi, delle federazioni o degli indhi– dui, le frontiere non esisLe,·ano. Ciò che era caratterisl it:O era che una frazione del movimento era pes– simista nei riguardi di una evoluzio– ne possibile degli avvenimenti stc~,i in un senso fa,·ore,ole al progresso u– mano. verso pili libertà e che, per co11seguenza 1 per non essere eo11la• minati dal secolo, bisogna, a accon• tentarsi di 1< tra-:mettere la fiaccola » e di prcsen•arsi, come dalla 1>este, dai <.·ontalli ,·on i non-iniziali. In,·e• ce l'altra frazione, pili o meno im· bevula di marxismo messianico o di c,oluzionismo kropotkiniano spera\a che gli an cnimenti dovessero con– dut·re logican1cnte alla nascita di una socic1;, uuo, a. migliorr. Le riforme SOl'iali stavano, e,·iden• temente. influcnzan,do l'in<:iemc del mo, imento soda lista e le tendenze li. bcrlarie. La democrazia borghese l'OU i suoi tic, le sue munic e le sue cerimonie. si trovava riflessa in numerose or– ganizzazioni operaie e persino iu quelle anar<:hiche. La propaganda se ne risenti e 11011 è inutile ricordare ciò che fu la propaganda libertaria nei 1>aesi a n:;girne democratico hor• ghcsc: giri di conferenze, riunioni con cotwer~nzioni, pubblicazioni di giornali. Gli anarchici si face,ano sentire, interpretavano gli avnni– menti, si sforzavano di dare un 1>0- co di chiaroveggenza al più grande numero di persone. ma gli a\'\ eni-

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