Volontà - anno IV - n.2 - 15 agosto 1949
mr,ae libertario - non già l'adatta– mr11to ,,l « .:meno peggio >1 11w la lot. 1ft risoluta tenace per alme,10 un mi– nimo di « meglio ». sul rifiuto tota– le di ciò che è, e che è tutto marcio. Ci diceva egli stes5o, un'ora del suo primo ritorno in, Italia: « tutto è da ricominciare daccapoJ da quota ze– ro>>. E per una tal op<'rtt uomini c~ m.<' lui dcbbo110 porsi e restare in. nito di chirurgo. permane11tcmentc. non già ,ulattarsi a fare i rammenda– tori. È vano ogni rappezzo in una sorietà t.111tuda rifare. Così cerd,inmo di fare noi, in ac· t·ordo col Solvcmini profondo, in di– saccordo col c,lvemini epidermico che s'è la.sciato tirare dalla fretta e dalla Lonr-011anza proposte ntopisti– clw che I.o Stato do1.:rebbr realizzare ronrro di s(!. Anche con il quadro ch'egli ac– Cf'rinu del nord e del sud 11011 possia– mo essere d'accordo, seppure com• preridiomo assai ber,'e che egli, intcl– lett,wle mcridi.onalissimo, abbia det• to male per amore soprptutto degli intellettuali meridionali - e cl1e parltmdo di 1c razze inferiori » e di (( razze superi.ori I)), di (( 1wrdici e di e( sudici n, abbia mostrato /.(I soffe– re11za ch<' dà l'e5istenza SU!.SS(t d'una tuie termi11ologia tra cerili gente del nord. Siamo sempre certi della esistenza d·1111 « problema del mezzogiorno ». Ma il direuo coriwtto con. geut.e. d'o– gni condizione r 11el sud e 11Plnord ci costringf' e, pensarP chr oggi esso è i11certo senso soverchiato dal più grcm (< problema dell'Italia», iti cui nord e sud appaim10 affetti dagli stes– si mali, e l'impicmto locale della lot– ta contro di essi divicn'f, il prelimi- 72 nare com11r1r ud ogn" approfondi– mento più spccifìco della nostra u– :.io11r sociale. i}; p<'r <111estorl1e 110- 11oswute gli sfor:.i di 1a11tabraua gen– te ,ion si riesce oggi a mettere a fuo– co il problema del sud: P.ercl1è f>3So è ;,~lobato in una sit11a:.io11cche i11• elude sud r ,1ord, 11g11tilme,1tedevi– rili:.zali e dC'fornwti dal 1writ.em1io 11cro. seppur in cic,scuna località 11el– le sue forme particolari. Nrllc regioni. sett.elltrionali le co– se non vt,,1110 molto meglio clie nel/' Italia mrridiorwle. MiJ.1mo e Genova, acl es.: ecco due gruridi municipi che par funzionino me"lio di Napoli o cli l~t1lcrmo solo 1:wrcl1è di fatto son più t1i11tatida lfonw - mci rmc/1p in essi ,1on sorw in moto for:.c nei seno d.cil'waonornia. cl,è gli enormi defici1. di bifoncio non si trom modo cli f(lrli pagare tfoi va– ri Brusadelli. e Cini, e Casli11ì. e /.,,c,uro. dai ricchi, ù1sommu. d1e ci sono e pQtrebbero pagare. 1~ perrii, cli.e l'idea st.cssu di (< r1i11t.i >) (, ,,,, errore: 110n solo perchè aiuti so11 di fatto impossibili, che sarebbe l!ià rclf;ione s11f/icie111.e. ma JH'rchè pro– prio nel « cercare aiuti est.cm ! 1, sta il 11occiolo del rrwlP corrum'.c. J.,c,. degenerll:.iorrc camorristi<'fl dcl– lt, società. italiana è iri att.o dapper– tutto: non solo nelle leggi, nw nel costume. Il possidente 1:cdc i pro– blemi dei suo paese - sir, ~sso al riord o al sud - come 11rrn cose, eh<' 11011 lo ri.guarda in perso11(1; c'è il Coucrno. <''è lo Stato, che prima di t111Loha il dovere cli assicurare l'or– dine contro i tttrbolr,iti che gli mi– mrcciano la digestione. e poi lia cori· g"gnata una macchina tributari" ot– t.imu per pom1x1re derwro dalla fa– me dei pol'eri lcrOoriosi e ridistrib11ir-
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