Volontà - anno III - n.12 - 15 giugno 1949
la S111iz:utione non porla ad ahro d,e alla .ebiavilù dei lnoratori •· • ... O~lino tragico quello del proleta• rialo che ieri ha dato il suo ,angue per la • Liber1i • per pe.nneUere alla borghe• ,;.ia cepi1alista di prendere il polere e cito oggi è pronto a darlo nuovamente J>Cr abbattere, <tuCila ~·olla la LiberlÌI », 1,er metlere ,;.ul trono la borghesia burocrati• ca, ul po61o di quella eapitali,;la. 001,0 aver fomi10 alla borghe6ia adulta il mu• zo di esaurire il ,u,o compilo crt:atore, l'aiuta, ora che il wo t"Ompito è fini10. a riv~lire le flue tonne ~nili. La dawe operaia appare, così, nella ,ua 11ie-nagran, dcu.a, come l'agenle della NttN,$ilii Stori• ca, il dio cieco che realizza i voleri della na1ura. Crealrice delle socieli come nea• 1rice della « 1ecnica •· E la morale, che co,,a ,li,•entn in (1ue– flto dramma? EMa scOlllJklre ,!ice Louzon, 1)Cfchè la morale « non può ($iCre il fai, 10 di uomini liberi. La liber1ù ,ola por– la con &è la r~ponsabililà, e la man('anza di rcsponsabili1à riconduce l'uomo alrani• mali1i. Cli échiavi sono forul1111tt1te ,cn• :ta morale•· • Tuni i progre~i morali ed in1elle-1- 1uali raggiumi dai popoli d'Occide-n1e, <la ,,uando hanno incomincialo a liberaui cbl– l'op1>r~ione del cri;;tian~imo, tono eon• ,Ktiti nel ri!pelto $etnpre più grande del• l'individuo, Ri,s-petto dclb 6Ua vita, ri1111el• 10 ddla ~u.1 libertà, ris-pello dei ,uoi heni. Sentimenli di unrnnitù e gentimenti del Di, rillo 10110 .11111:irsi come le due l:icce per men.o delle c1uali si misura il livello mo• raie di un J)()polo. Auualmente, il degra• damcnlo di quei;ti due scnlimenti è 1erri– bile ... •· Tuuavia si polrcl,be obbiettare che. più ,·ohe. m:lla ,;;loria della eh•ihù ,ono 6C0m– paNe ed ahre sono rinate. Tra le rovine, dei borbari !0no arri,·ali ed hanno costrui• lo tielle 1100,·c dviltà. Ma ecco, non ci ..ono 1,iì1 barbari e primi1h·i. e t"C ne 83· r1111110 !emprc di meno, perehè la t1'•illi, dell'Impero mondiale coprirà tutta la 1err11. lnfìne. ('On rap1)()ggio delle 6ue l'o1u:lu· sioni, Louzon trae partt('hie comidera, zioni di ordine di\·cr!;O delle quali pren• diamo quella "he traua dell'energia alo– mica. Egli neJe, anzitullo, ehe le pos;;i– bili1à di ,1ucs1a energia ,ono cosi potenli che l'uomo ,;;ari, cerumcnte. incapace di dominarle. • Di,gregando l'alomo, non aiutiamo, que;;ta ,·olla la natura a trovare· il suo C(1uilibrio, al ('0ntr:irio, ne dis-trug-– .giamo l'equilibrio ». Daltra parie, Louwn vede, nella sco– perta di qu~la nuo\•a e ,uprema energia, h fine di un ciclo in,•enli\·o, pcrd1è aolo la k:Operta del fUOl'.o è ronfrontabile, per l'uù– mo, ,alla sr-opepa dell'energia atomica. Co;;i. arriviamo all"uhima pagina Je- • L'era Jell'Impcriali ..mo • e l'aulore non conlenlo di :iverci a1111t111('iato la fine della n<W;tra@!.Ccie,1>ipre0C('UJia, Jinolmente. di' eiò che verrà dopo di noi. "Li Eeom11arsa tlclrnomo la&eierit il cam1>0 libero !>er la f"0111paNadi nuovi esseri, per c1ualche tamhiamento ahamen• le progressista in una flJ>ttie meuo difTeren; :;i;ia1a · dalla nostr.1. 01,purr-• ..eeondo l'ipo– ltEi ardita, ma più 1>oddioe:facen1e geoondo me, di Paul Lemoin. e:c-direttore del j\fo •. teO, da qualche nuova ('Ombinazione chi– mica e.he ei fornir& focilmen1e degli e.!16C· ri nuovi •· Oc.~li e;;;;eri d1e t.arehl.er( I 1a1110;,upe-– Tiori a noi quanto noi lo ,iamo in con– fronlo tielle ..cimmie ar1trOJ>0itli e che NI• ranno, fot6e, ('apaci di formnre delle 60· ciclÌI in cui l'indi1~ndcnzn ddl'in<ll\•iduo t!arÌt salva nello ;,te~so tcm1>0 in cui sarà bandilo il loro " nmlno » ~frullamet1to. ltfenlre mi iil'u.SOdella relativa lung:tg• i;i:ine di qufflo ri~111110, !'redo che ne~u• no 1>e ne lagnerà ed anzi qualcuno rim• pianierà di oon :n-ere che una ,·isione for– :ca1ame111eemplifiea1a di uo·o1>era così ric– ca di ndute e di itlee originali. ~fa ~o è del lutto obiellh-o e mi ufTret- 10 a dire d1e mi €ODOrisen•ato per l'esa• me crilico, il ,pensiero enenziale e domi– nanle e.l1e lrn guidalo co11anlNnente Lou– zon nell'elaborazione della ~ua opera. ~on aggiungeremo niente di nuo,·o a chi 677
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