Volontà - anno III - n.12 - 15 giugno 1949
che a,·crn 6110 al quel momcmo contraddistinto Ja condotta di anarchici e di repubblicani. Secondo Malatesta gli uni e gli uhri pcrdellero molto lempo a prc– <licarc la rivoluzione, chiedendo la distruzione subitanea e completa delle istituzioni vigenti, senza far niente per at-tenuarne il danno ma quasi de– siderando una a<'ulizzazione del male per affrettarne la fine. « Così 1.111.la l'attività dei due part._iti si. ri.d11cevt1a J~redilx,re la· ril/-O• l11zio11c. Jr, lJ11cmtoli renderla possibile e prept,rarla, 11011- si supeV<1far altro clic uffiliarc nelle ri9pettive organizzazioni. llegli. aderenti necesst1rimnc,1te scarsi di. 1111mero,e raccogliere delle wmi clic per la mancan::ui di mezzi e per fo vigilaw.:c, del governo eremo sempre poche e e<1ttioo e f,11i,x1110 in. gcncrc,l.c o coll'essere se,111cstrate o coll'llrn,ginirsi e diventare inservibili. A questo i. mllzziniaui prima, gli anarchici. dopo, nggi11ngero la distruzione dì lJfWlclic bomb<t più o me,w innocua ». Egli passa quindi a rilevare i dsuhati negativi dell'attendismo rivolu· ziouario che di fatto addormenta le masse e favorisce il giuoco delb rc.1· zione. (< A q11cs1.i errori, e, questo metodo dei rh-0/11::io,wri cfossici, dn noi per molto te,npo se511i10, io oppo11ei;o fo mia co11ui11zio11c,la <111ale è orwnC1i q11ella di quasi ruui i. nostri compC1g11iche le istituzioni. borghesi, costrette d(lflCl resistenza e dalfo mi11nccfo popof<tre, possono w1corn "molto conce– dere pri1tw di gi1111gere<1lpunto i11cui do·vra,mo 11eccssariC1merite cadere. di morte più o 111e110 vìolenw; che è int<!rcssc dei. ril,-ol11::io11ari. lo srrapJX,re ,,I. gor,'('mo ed lii podroni 1,atc le possibili. concessioni,, sin per dimi1111ire le .,;offcrenzc attuali del popolo, sia per <irrivarc più. presto al. con{liuo fi11ale: e che il. popolo è wnto piii atto alla rivoluzione qrumlo m,igliori. so,10 le sue condi::io11i. materiali e morali. e <J11ant.opiù lw ac<111istnto nelfo. resi– s1e11za e nelle lotte contirwe per i.l mi.glioram.e11to di condizioni. fo. coscien::ll della proprù, forza e l'nbi111dine e fo capacit-à di I.on.are. Quindi. conchiu.· dno incoraggfomlo nlla resistcn:ui corlt.ro la legge sul domicilio COllLt0,ohe s"rà 1111 primo St1ggio. speriamo vittoriO$O, di. <111elloche il popolo fin da on,. cmclie JXtCi{,came11te e lcglllnumte, contro l<, prepotenza govern<ttiua, S<• nppenn sn mostr(lre la sua uolorità ». Concludendo •~falatesta stabilisce anche da quale scuol:t gli :marchici mutarono questo genere cli fatalismo: cioè dalla scuola marxista di cui al– meno in un primo tempo gli anarchici Furono in Italia i fautori pii1 logici e pili ortodossi (« più mnrxisti dello stesso Marx») e delle cui in.fluenze si andarono poi progressivamente sbarazzando come di una grossolana inge• nuilà. senza per questo abdicare alla loro incrollabile "olontì1 ri, 1 oluzionari:1. f.a possibilità di una critica adatta. ad un caso concreto ,,iene offerta po· 639
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