Volontà - anno III - n.12 - 15 giugno 1949

« L« legge è cssen:;ùtlmentc l'lm1w dei privUegiati: eSS<l è fatta da Loro p,er cou.sacr,ire il loro pot.ere, e bisogmi che il popolo se rie di.s/aC<;ia com• pletamcntc se vuol esser I.ibero davvero. Però 1..-i .!lono delle l.eggi che, per abrogare oltre leggi ant.eriori più oppressiue, o per pres,criverc ,rn limite ed una nornw al capriccio dei pa· droni, rnppresemario una vittoria popolare». E continua illustrando la genesi di alcune leggi che non sooo concesse dal governo ma solo con l'azione dirclta al governo come edificazione di diritti acquisiti o come soddisfazioni pnrziali date al popolo per eluderne le pressanti rivendicazioni. In un successivo articolo sulla « Magistratura >) (Agita.zione 30 luglio 1897) riprende il tema e ribadisce quello che durante quel periodo fu il <1.uo assillo maggiore con un invito ai compagni, che conclude: (( Compog11i, lat.-oriam.oper divcnt,c,re forii. Non vi. è altro rimedio». Sul piano della lotta intanto sta prendendo vigoi-c in tulln la peni-· sola la t:ampagua contro il « domicilio coatto», contro il governo « prC• vnricatorc e libcnicicln ». Malatesta incita i compagni a prendere il loro posto in una agitazione ('hc li riguarda così eia vicino, a fare il loro dovere, a prendere dove è possibile ~'iniziati, 1 :1, n seguire lealmente l'iniziath•a altrui, dove essi sono in minorunza. Infatti gli anarchici, come risulta dalla collezione dei giornale, furono presenti do, 1 unque con numeri unici (Il domicilio co,mo, Forlì 1897; Per l'ide,,I.c, Roma ]897), con manifesti, comizi, sottoscrizioni, proteste colici• tive. Lo stesso Malatesta uscì dal suo rifugio e corse la campagna marchi• giana portando una parola di riscossa, di resistenza. Abbiamo un largo resoconto della conferenza tenuta a lesi dal -Mala• testa (La ,lecaden:a. dello spirito rit.-oln:ionario e la 11eccssi1(ìdello resi• stcn:a. a firma Giuseppe Rinaldi, pseudonimo <lei Malatesta in Agitaa,ionc de I 23 scttcm brc 1897). La conferenza era stata un poderoso c!ame autocritico della disfatta del proletariato i1aliano. L'oratore da una parte scopre un motivo clclla crisi nella tcnd"enza thc hanno le istituzioni -sociali a s"olgersi in una data direzione cd a pro· durre le loro naturali conseguenze: la tendenza del potere politico ad al– largare sempre pii, la sua sfera d'azione e a diventare sempre pili opprcs– !!Ìvoe la tendenza della capitale ad· accaparrare tutti i mezzi di produzione, ad intensificare sempre piì1 lo sfruttamento del lnvoralore ·cd a volgere a danno del prolct:1riato 1ut1i i" nuovi portati della scienza e <lei progresso !=Ociale. • D'nhra parte egli denuncia l'errore del (< tanto p<>ggio.tanto mcglin » 638

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