Volontà - anno III - n.12 - 15 giugno 1949
3) l'autonomia effettiva delle Camere del lavoro, in cui tali Sind,1t•ati si r.iggrupp,1110 localmente nella loro organizzazione orizzon1:i:le, per dai· modo ai l:woratori di ei:lscuna località la libertà di dt-..:idere in ,base alle loro ••·ondizioni reali, non pili in base all'idea che se ne. fanno capi lontani 4) e parallclemcntc l'autonomia delle Federazioni di mestiere in cui i Sindacali si organizzano \'crticalrncntc, ma ripetendo sempre che Camere lid Lavoro, Federazioni di mes1icre, ed infine la stessa C.G.I.L. debbono essere solo sedi di consultazione e di intesa tra i .::iindacati, non organi di deliberazione e di comando. Queste cd altre proposte nostre, che potranno venil'e elaborate iu un Convegno dei sindacalisti anarchici italiani, del quale lanciamo l'idea, non hanno probalità di pronto su<:cesso. 1Ma il fotto di presentarle e di agi– tarle già ci darà una fisionomia nella di fronte ai lavoratori, già risolle– verit tra i lavoratori l'islarn,;a libertaria: e s'aprirì1 la via per la lrao;forma• zione degli organismi di base nei Consigli. Ma intanto potremo agitare cd imporre modi di\'Crsi di consklcrar<' i \'ari problemi conliugcnti. Si lolla contro la disoccu1>azionc, ma con (1uali intenti? Tutti ha11110 fatto assegnamento sul <liritto al lavoro saucito dalla co.5tituzione repub– blicana, gli incluslriali e le destre interpretandolo come dirillo :11crumi– raggio; la C.G.J.L, \'Orrebbe dargli un suo contenuto, ma anch'essa non si allontana dall'astratto; solo un'azione dirclla di ehi lavora può dargli corpo rcaltì1. È slato un errore porre questo problema, che minaccia di met– tere gli uni contro gli altri diso<.-cupati cd occupati, sul piano inclinato della imposizione della mano d'opera anziehè su quello d'una giusta indenniti1 di disoccupazione. Cosi pure C stato gra\'e errore permettere che fos:scro richiamati ai po• sti che oceup.ivano sotto il fascismo, o alla funzione di assoluto comando, i t·;1pìtalis1i che a\'evano abbandonato le fabbriche; e prestarsi al loro giuoco. cle1\10sinare aiuti dal governo che non potevano risolvere il problema, ma solo alimentare la speculazione e tenere in piedi !'.apparato burocl'ati(·o c.iuil'a dcll'antie<'onomici1ì1 delle :tziende. Questo facc\•a parie di quella 1at- 1ka adottata da tempo dai cosiclctti progrcssisli per impedire tcntalh'i di soluzioni dirette dal basso, tcntalivi di so<.~alizz:Ìzionc di quei complessi produlli\•i rimasti senza la"oro dopo la guerra. l primi due anni di vita della C.G.I.L. furono caratterizzati d,1 un·a. zionc pompieristic;:1 e calmanLc (il segretario generale si ,,amava di a\'Cre frenato la massa lavoratrice desiderosa di realizzazioni concrete quando lo stato <li panico della classe 'dirigente lo rendeva possibile). Dopo il 18 aprile I.i !altica cambiò e si ebbero le agitazioni a calena, ma lo scopo era distur– b.1re il governo, non cerio risolvere i J>roblemi del la\'Ol'O. È rnaluro ij tempo per aiutare a nascere propositi di libcrl:Ì tra i la. vorntori. I lavoralori giungeranno solo così a vedere chiaro che intenzioni cli so– luzioni del problema soci:tle non esistono in 1Ulli questi falsi :unici, perchè 632
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