Volontà - anno III - n.12 - 15 giugno 1949
allo sfruttamento altrui e ne disperdono le volontìt rh•oluzionaric nel mo• mento ehe li fanno succubi di una industrializzazione II scopo bellico a::-so• lutamente reazionaria. I vari partiti che si presentano alle masse lavoratrici come difensori dei loro interessi e dei loro ideali, approfittando della allualc confìguraziouc della CGIL, m:1110,•rauo sul campo minalo dell'autarchia o degli aiuti stra– nieri pcrehè il loro unico scopo è di avere un:, grande massa di manovra adatta a obbedire e disposta a credere che la conquista del potere politico risolverà il problema in cui si dibatte il proletariato. Dall'altro canto molti lavoratori dimenticano, attirati eia immediati vantaggi, il prezzo che han dovuto pagare ogni qualvo)la cedcLtcro a seduzioni del genere; e sperano in miracoli del dopo-rivoluzione proprio mentre alla rivoluzione S<:avano la Fossa con il loro collabor:tzionismo economico. Da"8nti ai costi crescenti non si è capaci che di chiedere sabri cre– scenti, spirale moriale che uccide il po\·ero e ingrassa il ricco. tE: evidente che si im1>one irwccc un riasscst:.unento gcncr:tlc <lclb economia italiana sopra basi realistiche, e che la classe borghese italiana è in piena crisi di capacità. Nel c11mpo dcli:, industria IRI-FTh\ noi proponiamo e chiediamo la socializzazione delle aziende e combatti.uno la loro nazion,1lizzazione: è quetito l'unico mezzo per agevolare una indispensabile riconversione e per riportare il rendimen10 del lavoro su b:.isi economiche. D'altra parte si .;;ta svilup1>nndo la media e piccola industria, che secondo noi "" appoggiata «I estesa a tutta l'Italia con particolare :1ttenzionc per il Mezzogiorno e per le Isole. Questa industria, a carattere regionale e largamente specializzata, deve legarsi alla agricoltura: nel campo della <1ualc ci Of>poniamo alle formule che tentano di «appoderare» i ,·ontadini per conservare, allraverso un t::unbiamento di propricti1, le stesse forrnc antieconomiche di conduzione dei fondi che hanno pesato finora sul nostro paese: e ciò allo scopo di. sen•irsi di quc~ti nuovi padroni di terra come massa di manovrit contro l'eterno proletariato degli operai e dei braccianti. In questo quadro noi proponiamo che le noslrc f)Ossibiliti1 di agitazione entro la C.G.J.L. siano concordemente utilizzate per chiedere e, quando si possn imporre. la .modifica della sua slruttura. Non l'inganno delle forme u democratiche» che servono solo a sanzionare con i voti dei lavoratori in• truppati le decisioni elci capi. Invece una ,•era trasformazione radicale, 1·he garantisca: 1) che ogni Ja, 1 oratorc partecipi al Sindacato come lavoratore. non c·omc gregario d'uno od altro 1>ar1ito o chiesa - e quindi non piì1 volazioni di lista, C'orrcnti sindacali ufficiali e simili inganni antilibcrtari.. 2) l'autonomia cffc11iva del Sindacato di ciascuna azienda, in modo che ogni iniziati\'a cd ogni agit:.1zionc sia discussa e decisa e controllata nella fabbrica, non fuori 631
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