Volontà - anno III - n.12 - 15 giugno 1949
~ro forme omogc11cc swbili.te 1111a volt.a per sempre, che rc,,liz::.a la co11• cordiu dall'cst.errio: mCI il felice accordo di gente ditK!rSt1,'che sw irisicme prr r1i11tttrsictd operare diversamente riella. grn11 direzione comune. Quiiuli: 11011 solo 11ic11rcap1x1rato, nw ,ii-cnt-c <111«dri, nessun c«po piccol.o o gr«ll(/c. E t1Pss111w. defi11i:io11c strntegicu o tatticll dcli« lotta comune, 11ess1tt1pi.ano di. comlx,ttimcnto swdiato in sdde superiore, la ,nol.teplicità d'i,ii:iat.ive mU5(<1ri u,lvolw conrruddiuorie che sola esprim,e l'operttrc d'un movimc11to veramente unurcliico. Le « Direnive » di Carrnra e più t.ardi I.e deLiberCl• :ioni del Congresso di Bologna (1947) co11siglit1v(lt101ir1t1 forma. (ISSoci<1tù,-<t co11si.s1.c11te i11 sost.,111zC1 d'una molteplicità di assCmbl-ee, senza maggiorn11:e e mi110r,111:e, come sede idealmente pcrfct.ta . per l'optimum. di <Jltelnostro opcrnre. In quesu, dir.ezio11e già si so,1 f,,tti passi noicvoli. co11 le Commis– s"ioni speci.fichc (di corrispondenu,, ,mtimilit-ariste, ant.ireligiosa), variu• mc11te atth-e i11 sedi e modi. indipCf\denti. - nw sempre per riff.esso della C(lpacità di. lavoro dei 15r11ppi.loc"li - 0011 l'affinarsi. dcli.a 5tmn1xi pcrio· dica e dcll'cditorfo. con l'acccnt,wrsi della air,m:crizu,zione m1urcl1ica come volontà di se1x1ruziot1e dagli. "ggruppamenti, politici app<trentemeritc" prossimi che sono all'opera pér intrupfXtre la I.or gente e quindi in un senso net.tcmicnt.c co11trurio al. nostro. Il ilfovime11to ern, ttlla vigilia ,li Livomo. in moto alla, 11umiera. delle cose wncne che vogliono m<t11t.c11crsi vive: <tttrm}crso tentativi ed errori, per piccoli ,x,ssi. tulvolu, per 1x1ssi contraddit.t.ori. 11w tutti. costr11tt.ivi, condu· ccnt.i foddo1,·e noi tutti vogliamo - ciascuno a modo nostro - arrivare. Ed 1111a co11strtt<1:ionc onsolante sorgeoo spo11w11e,1:i « 1prntici )i, i fm,. tori, del (( Lavoro serio», gli. Andreoni i Pictropllolo di. cui tanto s'er«. di· sc11sso ,1 Carrnrtt. cnm. fini.ti o ull'estr.c,rw dcsi.ra del. 1xmorama politico ita– limio. o scomp<irsi du og11i <1ttività politia,. Noi invece, noi cc utopisti ii. noi « disordirwti )>, seg11ilt1t:(lmoil, nostro cammino. Mtt c'er" neU'i111.cnio del Movimento - cioè dei gruppi loc,ili - 111w gros.rct e felice novirà: L't1.ffl.11sso dei giovani. E se n<' ,1.vvcrt.iva110in mol1i pioni. le i11fl11e11:e positi1,-c. Ed in q,wlche settore (lnche se ne comi11cim.;,1110 cui uvv('rt.ire i, pcricol.i. I giovani. gli (lfl:im,i: ecco 1111'ultrudelle divisioni, bruci<ttr" Carraro. S'era capito (lllora che ognuno di noi dà. solo quello che> /l(i: meni.re vi son mil_ita11tisessa11tc1111i logori che. s<> crnc/1e conci.udono in piedi. restm1clo coerent.i con la linea di tutta. 1111a.viiaspesa ..nella stessa. direzione non pos· sono più dure fovoro. altri ve ne sono tuttoru in 'prima linea. Crnssiui cli Ge11000. Forbici rii cli Roma: ecco d11e riomi <tllorn ugual.mente amat.i come S<tggio. I giouuni a Cllrrura /u111110 sentito iu. <J11(jStj ,m:itmi vh"tt lt, t.rlldizio11edel movimemo: ht f/llllle non è fatta di. cttrt.e ma di uomini. " di uomini cosi, chC! tuua le, loro vit.a, rion lumrw 11wi m11ttllo. Ed i uecd,i guardavano commossi uscire dalle « folle OCC(l11iche ·» ciel pof>olo itali"110 asservito. i pochi gio1xmi ansiosi di ricominci"r~ h, loro propria cspericriu, drr sè costruendosi 1,·olo111à e ~lli.;oroper la, libertà. in modi di librrtà. 586
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