Volontà - anno III - n.12 - 15 giugno 1949
di e.;igere rioonoK.imenti alle proprie idee allra\·erro una nlu1uio11e (di « 1•ew •) di autorit.i 6 di lnoro cvoho. E di 11utilO può .se.n1ir.siin pane te.!iflOR!ll.bilcanche il grup1,o di «Volontà•• pe.r• chè, malgrado l'av,·edut.a premCH& del ~uo articolo, non e ri~ito a na.ieondere una pro· pria «tendenza• (nel &eflSO ehc ad eHa ha voluto attribuire): 1endenu che deprechiamo uon per i ~uggerimenti che ha 11ropo&to,ma 111er l'atteggiamento di eritica che ha ,·oluto assumere nei riguardi delle idee e del lavoro di altri co,nt,..gni. Per tale critica (inuneritata, ge è chiaro che non ,·iene incrimimua la fonna ,li mo• xione 1111ra\'et60cui ti 60nO manirNhlle lo idee ma lo ideo lii~) alcuni elementi •i liOno irrigidili a direndere le 11ro11rie1>0sizio11i,udwdo \•ittima dei fotili etl apparenti van, taggi dell'offeu. Noi non abbiamo l'incenli\·o che agli allri ha dato la discu.ssione di Lh·orno: .perciO crediamo o·p11orJuno ri~p-0ndere a parie alle ui1iehc m~. rile\·ando ..011ntu1to le loro conlradizioni. Q uando «V.» commentando la frnse: « non esiste pili una politica ccc. ccc... » dice: - « è vero soltanlo se per la politica s'intende l'azione degli S1nti; ma ... » non rinnega forfic il titolo dell'articolo? Ci sembra infatti che il gruppo di « V. 11 abbia un hen chiaro concetto della politica, se se ne serve per confutare le idee altrui; il concetto d'una politica magari « que11a dcll'antipolitica », che non la esclude e 1>opolar• mente, poli1icamente, con aspirazioni e consapevolezza anarchiche, la con- 1rapponc a quella dei gO\'Crni. Quanto al \'ocabolo «tendenza» (volutamente ed artificiosamente cvi– lato per dargli w1 significato peggiorativo) noi non crediamo che si possa contrapporre ad « orientamento »; .ma piuttosto considerarlo accanto, prima di que8to, per una successione logica e na1urale, per un rapporto <li causa ad effetto, che esige delle tcndcn:r.c 1>rima che si d'cfìni~cano degli oricnla– menti. E cli questi nel nostro mo,,imento cc n'è bisogno, e V. stessa è d'accordo quando <!i<·C:- « noi vogliamo stimolare al massimo d'idee autonome, an• <:he quando ccc ecc... » e <1uando accenna ad« atteggiamenti diversi che con la loro molteplice esistenza son segoo della vitalità dell'anarchismo risor– gente». Noi aggiungiamo della vila dell'anarchismo, che solo attraverso una molteplicità d'idee e di attività può s"ilupparsi e mante1;ersi. Se mai la tcnd·enza potrebbe essere «buona• o « cattil'a 11. Sono • cattive» quelle tendenze clic si definiscono attra,·erso molivi in– fecondi e uc~ati,•i di critica folta solL-.Ulo a spirito polemico; • buone )I tutte quelle fhc hanno un con1enu10 di realtà e di attività laboriosa. Naturalmf'nlc, buone per chi le rappresenta e le alimenta; per chi al• lraverso cli esse trova il campo J)Ct esprimersi liberamente e pienamente e la maniera per raggiungere meglio la meta comune; cd anche utili quando si elevano ad esempio cri_lico senza In 1netc-sa d'importi. Ma quando man• ,-nno alla c·ritica l'a,,allo e il contenuto d'una cs1>erienza cd una atti,,ità pratica; quando essa 11011 poggia le basi sul terreno sicuro della realtà e 621
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