Volontà - anno III - n.12 - 15 giugno 1949

Le pod1c rig:hc dedicale .illa critica della dsoluziouc svelano uua a•· -olula mancilnZa di scuso storico si da indebolire tutta l'al'gomcul:1zionc con· sccutivil. Da questa deficienza deriva l'aLtribuzione di un peso e di una fisiono. mia alle <lonnc e agli uomini comuni senza accorgersi che <Juesli uomini e <1ucste donne oggi esistono fisicamente ma non politicamente, d1c non hanno appunto al<!uu peso ed ,ilcun.i fisionomia ma che possono acquistare l'uno e l'altra non con una utopica ruga spirituale ,:fai mondo borghese ma allra• ,·cr,w un organizzato mo,•imento di rivolta contro <JuCsto mondo: rivolta ~trettamentc tcg:1ta :ille azioni e alle reazioni politiche che in questo mondo si sviluppano. Per la s1essa ddìcienza V. ipotizza « strade incli.pcmleriti >> che con·ouo poi iolt:111to sull'illa del sogno, « posi:;ioui p0Siti1,-e » che invece di fatto "'a• r:111110 il ,·isultato non la premessa del rovesciamento del ,,ige111cordine -:o• ciale, cd infiue la csistenzn di spazi ancora disponibili al di fuori dell"ol'CU· p:1zione imperialistica - spazi sui quali far leva per immaginose trasror• mazioni - quando è evidente ormai che lutti gli orizzonti sono tenuti dal 1·011ccntramen10 autoritario e la nostra agita~ionc non può che svilupparsi dentro le \'iscc1·e dell'imperialismo non poggiando su uomini e donne im• muni dalla crisi ma trnsformando questi uomini e queste donne da ele• ,menti passivi in clementi attivi della crisi. Ma I.; critic.'l di V. si appunta soprattutto sullo spirito che informa il documento tutto pervaso dal « vclerio della politica», tullo costruito con « l'arte ignobile de/la, politica». Ebbene, se proprio ci si vuol affibbiare questa accusa di politiclt (in modo del resto unilaterale e proditorio perchè nessuno di noi ha mai le– nuto a classific.'lrsi « politico»), noi, che delle parole non abbiamo paurn e che disdegnamo di nascondere i ,nostri giusti fini, accusiamo pure il colpo (<'hc dovrebbe metterci in condizione di infcrioritì, polemica per tutti i so· spelli d1e quella parola tira addosso) e diciamo: Certo che la nostra è politica, ma è della buona politica rivoluzionaria contro la politic:1 della conservazione e del privilegio, è la sana politic,1 della dasse operaia contro la politica cd i J>OHtici al servizio del capitale. Ma non è pericolosa ques1a politica? Non necessariamente: ma può anche darsi che essa co,•i cd tille,•i la e( i,1e/imirrnbil.e sete cli.potere », -se noi non sorveglieremo noi stessi, se non ci sorveglieremo l'un l'altro, se coloro che veramente da anni sono impc• gnali nella vita del mo\'imento ccl hanno collaudato la loro resistenza alle lusinghe della politica altrui, non eserciteranno su noi giovani una se,·era , igilanza. E basta. Ora chi vuol scagliare anatemi o favoleggiare del costituendo « partito anarchico» può accomodarsi come strillone di ricorrcnli inutili allarmi. Penseremo noi col nostro lavoro e ron la noqra eondotla :1 smantire 616

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