Volontà - anno III - n.12 - 15 giugno 1949

temente da esigenze locali», o se si ,•uole la « istituzione di un'unica scuola per tulti indis1intumcnte i liccnziuti della scuola elementare <1uinqucnnalc », o il « mantcnimen10 degli attuali due tipi di scuole triennali successi,•i alla scuoi.a clcmcnlarc )l. ovvero 11 se in luogo dell'attuale scuola media si re– puti opportuno ripristinare il ginunsio inferiore, l'istituto magistrale in· foriore e l'istilulo tecnico inferiore, mantenendo la scuola di avviamento professionale e istituendo la scuola l>OSl-elcmcnlare lriennalc »; ov,·ero an- 1:ora (<1uesito che tocca il fondo de nostro problema scolastico) se « si ri– tiene opportuno che l'istituzione dei licci sia con~cntita soltanto dove esi– èlono scuole d'istruzione tccni(·o•profossionale :». No, se tali domande 11011 so110sta1e precedentemente iru1uadrn1e in una l'isionc organic·a dell'educazione in rapporto ad una l'i<:ionc a sua l'Olla uni– laria dell:1 , ila iìpiritu:ilc e sociale. f: perciò che un.i riforma che meriti tale nome è sempre la lrnduzione in termini pedagogici di una i·oncezione filo· sofic:a (e quindi gnoseologica, morale. politica) e non già il mosaico com• hi11,1toa c;iso di punii di ,·ista moheplid e caotici. Traduzione nella scuola di c-iò che la cuhuni italiana era undata maturando nel hU0\'O secolo in ;intitc<:i con l'indirizzo dominante nell'insegnamento ru Ja riforma Gentile, la <1uale lro\'Ò il i·lirna adallo per realizzarsi nel fascismo, in quanto non ernno estranei a <1uella cultura ideali nazionalistici, uè una superl'aluta· zioue dello Slato e ,,i dominava il eo111·ettodella borghcsiu, come élite i11- 1ellcttualc. Con il dtc non , 1 ogliamo certo rimpiangere che per amore di !is1ematic·i1à non si sia dato alla noslru scuola. almeno e~plicitamente, una impronta neo·lomis1:1. ma che. nella cmpiridtà a cui (' ispirata l:a riforma. 11011 si sia sentito per lo meno il bisogno di adeguarla al problema roncrcto della altuale \'Ìl:1 i1aliana. d1c e - ponendosi dal punlo di ,,ista dello Stato - 1>roblc1na di formazione di uua .::ostanziale clem0t·ruzia. radicata 11011 nei nomi, nelle sigle o nelle declamate difose, ma nella consapevolezza degli indi\ 1 idui, nel loro senso di responsabilità, nella loro capaciti', di au• 1ogon~r110, e, di (·onseguenza. in un'educazione alta a creare tali \'alori morali. T1wc.·c cli un radicale ri11110,·amcnlo dello spiri10 della scuola non , ·;. una parol:a. nel Questionario. nè 1u:•rquel che riguarda il bto disc·i1,li– n:1re cli essa, nè per quel che riguard:1 pii1 propriamente lo studio. che ha 11oianeh'<".i:.'!o i·o~i sern!ihili riflessi ndl'ambito mentale e quincli morale del– l'individuo. Programmi ~proporzionali al periodo rclath•amcnle breve dell\111110 sc·olastico, forraggine di notizie di OJ;ni genere, impossibili1ì1 per manc::t11za di tempo di assimilare la materia col respiro necessario a maturare una propri:, con\'inzione. a collegare le nozioni apprese per vie diverse e a trarne delle conelu<:ioni da poTtare, come proprio orit>nlamcnto nella ,·ila: di consegueuza, per lo meno nei pii1. l'abito ad accogliere passivamente. a non giudicare, uno sforzo pii1 che nitro mnemonieo, la -scuola trasformai.a in un lirocinio di asluzia e di ipocrisia per sopperire alle esigenze dei rnri imegnanli, ciasruno dei quali procede per proprio conto, e, per di piì,. 1111:1 eoutinu:1 SO\'vcrsionc del ,,e"rhio arorisma • Mens suna in l'Orpore snno "· 609

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