Volontà - anno III - n.12 - 15 giugno 1949

\ endosi in un fia~co formidabile. La Ru'5ia c'insegna come 11011 si debba imporre il comunismo, sia pure ad una popolazione stanca dell'antico re– gime cd impotente ad opporre mm resistenza attiva all'esperimento dei nuovi governanli. L'idea dei So\'icti, o dei Consigli di operai e contadini, già prcconiz. Y.atadurante il lt>ntativo rÌ\•oluzionurio del 1905 e realizzala senz'altro nel fobbraio del 1917. ru un'idea meravigliosa. Il fatto stesso che questi Con– sigli dcbbauo controllare la ,·ila politica cd economica del paese suppone ch'cs&i debbono essere compflsti da tutti quanti partecipano personalmente alla produzione della ricchezza uaY.ionale. Ma fintantochè un paese è sottopos10 alla tliWttura di un partito, i Con– sigli di operai e contadini perdono evidentemente ogni signifì~tllo. La loro lunzione si riduce :,Ila parte passiw1 rapprcsenlaltl nel passato dagli St:1Li generali o dai f)1trlamcnti 1 convocati dal monarca e coslrclti Il tener lesta :td un onnipotente Consiglio reale. Un Consiglio del lavoro non può e,;scre un eorpo consuhalh•o libero cd efficace quando manchi la libertà di &l:unpa. siluaY.ione in cui ci tro\•iamo in Russia da quac:i due anni col pretesto dello stato di guerra. E quando le elezioni sono folle sotto la pressione di11atorialc di un f)arlito, i Consigli di operai e con1adini perdono la loro forza rnpprci:cntatha. Si vuole giu• F-tHìcarc lutto ciò dicendo ehc vcr combattere l'antico regime occorre una legge dittatoriale. 1a ciò costituisce un regresso quando si tratta di pro· cedere alla costruzione cli una nuo\a socicti, su basi economiche nuo\·e. Essa cquh•ale alla condanna a morte della ricostruzione. T mezzi impiegati per rovesciare un Co\·erno giù dclJolc e prenderne il po~lo sono conosciuli dalla storia antica e moderna. Ma quando occorre ricostruire su nuO\'e forme -:li vita, specialmente riguardo alla produzione e agli scambi, senza avere alcun ei:cmpio <la imitare, <1uando ciascun pro• blcma deve essere risolto prontamente, allora un ~ovcrno onnipotente for– temente ce.ntralizzato, che si occupi di tutte le piccole <·ose. si tro\·a assoluta• mente incapace a far ciò per mezzo dei suoi funzionari. Per quanto innume– revoli siano. dh•cntano un ostacolo. Si •wiluppa così una formidabile buro• crazia di fronte alla <1uale quella del sistema francese che richiede l'inter• \'ento di 40 fonzionari per \'endcrc un albero abbattulo sulla \'Ì:t da una tempesta, di\•cnti, una bagatella. E voi, lavoni1ori d'Occidente dovete e potete e,•ilare ciò con tutti i mezzi, poichè tutti do\'Clc prcoceupnn 1 i del c:ucccsso di una riçostruzione sOriale. L'immenso la\·oro ricos1rut1Ì\·o richies10 da una ri,·oluzionc socia't1e non può essere compiuto da un go\·erno centrale, anche se per guidarsi in questo la\'oro :1\'c"-Se<1ualchc co~a di piì1 so~1anziale di <1ualchc opuM-olo soeialisla o anarchico. Ci vuole la conoscenza, l'inlcllctto e la collaboraY.ione volontaria di una massa di forze locali e s1)ecializzate le quali possono vincere le difficoltà che si affacciano dei clh·cr~i problemi e,·onomici elci loro :1spclli locali. 603

RkJQdWJsaXNoZXIy