Volontà - anno III - n.12 - 15 giugno 1949

saggio ai la\'oratori occidentali, rimeS.!'O il 10 giugno 1920 a .Miss Bonfic!d, che con altri delegali del I.Abour Purty, si recò a salutarlo nel suo romitorio di Dimitrow. Questo Messaggio è un notevole documento per la storia della ri\'oluzione russa. · TI Kropotkinc, premesso che, ,se il tentativo di stabilire una socicti 1 nuova mediante la diUatura di un 1>artito è destinato a fallire, pur non si può non riconoscere che la rivoluzione ha introdotto nella ,,i1a ru~sa nu 0,,c concezioni sulla funzione sociale e imi diritti del lavoro e sui doveri dei sin· goli cittadini, espone le sue idee, focenclo una critica serena ma intransi– gente al holsce,•ismo come dittatura cli partito e come go,•erno accentralo. JI primo problema, generale, è <1uello delle nazionalità che compon– gono la RuS&ia. Su questa questione il Kropot.kine scrh-e: « Una ripresa delle relazioni tra le nazioni americane. europer e la Russia non de,,c certamente significare l'ammissione della supremazia della nazione russa sulle nazionali1i1 di cui l'impero degli Tzar ru~i era ,·orn– (>O~lo. La Hussi.t i1111>erialc è moria e non risu~ci1crà mai pii1. L'a,\Cllirc delle diverse provincie che componc\•ano 11Jmpcro sarà verso una grande federa– zione. J territori J1aturali delle differenti parti di questa fcdcraziouc sono a(fauo distinti da quelli che ci sono famigliari colla storia della Jlussia, della <:ma etnografia e della <:u;1 ,•ila economica. Tutti i tcn1atid per ricon– durre le parti costituenti dell'impero russo. Finlandia, a>ro,•incic Baltiche. Liluani:1. Ukraina. Georgia, Armenia, Siberia ed ahrc, sotto una autorità centrale sono sicuramente votate al fallimento. L'avveJlire di ciò ehc fu l'Impero russo è ,·crso una Federazione di unità indipendenti. Perciò sarebbe nell'intcrcsae di tutte le nazioni occidentali che es~e di– C'hiara'8ero innanzi tutto di riconoscere a ciascuna frazione dell'ex imprro ru1:so il diriuo di governarsi da se stcE-Se ». Ma il federalismo del 'ostro va pili in là di queslo progr:unma di au– tonomia ctnogra<fica. Egli dice di iJ1travcdcre, nl'I 1>rossimo a, 1 ,•enirc « u11 tempo in cui ciascuna pnrtc dcll11 federazione s.nri, css:1 stessa una !ibera fcdcrnzionc di comuni rurali e di cillì1 libere. cd io credo egualmente die l'Europa oceindcntale si a,,,•icri, in questa direzione ». Ed ecco delineata la tattica ri,•oluzio1iaria degli autonomisti fodcrali~ti ed esposta la critica all'accentramento statolatra dei bolscc,•ichi: « L'I rivoluzione russa - continuatrice delle due grandi rivoluzioni inglese e francese - si sforza di progredire dal puoto O\'C si è fermala la ·Francia <1uando ebbe raggiunta In nozione dcll'eg11aglia11;u di /lifto, \·ale a (lire dell'eguaglianui economica. Disgraziatamente questo tentativo è stato fatto in Russia sotto la di!ta– lura fortemente centralizzata di un partito, quello dei bolscevichi. Lo stesso tcntati,•o era stato fotto da Baboeur e dai suoi seguaci, I.C)llati"o centrali~ta e giacobino. Debbo Francamente conressarc che, a mio 1nodo di ,,~dere, que– sto tentali"o di edilìcai·c una rcpuhblica comunista su basi staia li fortemente centralizzate. sotto la legge di Ferro della dittaturn di un partito. sta risol- 602

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