Volontà - anno III - n.12 - 15 giugno 1949
t·aii:tli saranno fatti meglio da l'Oi slc~i. e con minore spe5a ». Quesli paS!!'i delle />Mole di un ribelle rendono evidente che nella Coriq11ista ciel eanc, lù dove dice che il Comune distribuirà le derrate, razionerà la legna, regolcri'1 il pascolo, divideri'1 le !erre, ccc., non si intende il Comune « suc– cursale dello Stato», ma !"associazione libera degli interessati, che può essèrc, voltn a ,•oha: la COOf>Crativa,la corporazione, o la semplit·c unione prov,•isoria dì piì1 persone unite da un bisogno comuuc. I! Kropotkine non si preoccupa molto: pur riconoS<.·tndouf' lu gra\'itù, dei pcril.'oli inerenti al parlicolnrismo. Ecco un passo caratteristico a que- 6h.1 riguardo: « Ancora ai giorni nostri, lo spirito di cam1>anilc potrebbe cn·itarc t:illle ge)Ol'iie fra due Comuni dcini, impedire la loro alleanza cli– rrlla e accendere anche lotte fratricide. Ma se queste gelosie posa:ono cf. rettivamcnte impedire la federazione dirella di questi due Comuni, è 1,er mezzo dei grandi centri che quest:1 federazione si stabili. Oggi. due picco· li.Mimi municipi vicini non hanno spesso nulla che li unisca direttamente: le poche relazioni che mantengono sen'ircbbcro piuttosto a far naiicere dei conflilli che :, stringere dei legami di solidarietù. Ma tutti e due hanno già un centro comune col quale sono in frequenti relazioni, senza del quale non po1rebbero esistere; e malgrado tulle le gelosie di campanile, essi si vednu\110 costrelli :ill'unione per mezzo dclln grande cit1ì1, dO\'C si forni– &cono e dove portano i loro prodotti; cinscun d'essi dovrà far parie della medesima redcrazione, 1>cr mantenere le proprie relazioni con <1ucsto fo– colare di richiumo cd uuir1:i intorno a lui». Abbiamo ancl1e <1ui una semplificazione del problema federalista. Per ben giudicare il Kropotkine bi6ogna tener conto non soltanto di quel che ha scritto ma :anche di <1uello che non ha potuto '"cri\'ere. Certe frettolosità, certe lacune, certe ceccssi"e semplificazioni di problemi comple&èi non eono dovute solo all:1 sua /onn« menliJ. ma anche all'impossibilitit ma1eriale di &\'ilu1~1>11rc i propri punti di \'iSla. Kropotkine ha scritto qua.:.i sempre per giornali de&tinati ad essere letti da gente del popolo. ProlondMnente democrntico, ha 6empre rinunciato ,,0Jontari11mcnle ai paludamenti del dottrinario per mettersi in maniche di camicia, come il Malutesta, che pure è teorico originale e uomo colto. Anche i lìuoi opu· Bcoli non rupprescut:i.no l'intera 1mauifostazione delle sue idee, l'ei;;po~i– zione completa delle sue ricerche, e il ~crchè cc lo dice egli alC8S0 nelle Memorie: « Bisogna,•a elaborare uno s1ilc lutto nuo,•o per <1ucsti opuscoli. Confosso che spesso invidia,,o quegli serittori che di8pongono di quante pa– gine vogliono per S\'iluppare le proprie idee e ai quali è l)Crmcssa la scusa del Tallyrand: « Not} ho avu10 il tempo per essere bre,•e •· Quando mi l0<•cavn condensare i risultati <ICI lavoro di varii mesi - su. diciamo, le origini della legge - in un opuscolo eia due soldi, mi ci ,,ole\'a :1-:saitempo per abbreviare ». Queste difficohà materiali il Nostro non le incontrò che ,fìno al 1884 circa; dopo, per quasi trent'anni, chbc modo di &criverc dei libri poderosi. Ma in <1ucslo secondo periodo egli fu piì1 un tlollrinario d1c un agitalore. 598
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