Volontà - anno III - n.12 - 15 giugno 1949
diventa: « il popolo», << la comune », la « società », ccc., che fa giustizia,. organizza lutto, risolve i problemi più complessi. È una specie di divinità,. della quale Saverio Merlino ha serino, con giusta ironia, che fa la parlc del coro nelle ti- ,tgcd.ie greche, e che i più acuti rapprcsentanli deJl'auarchismo sono lontani dall'adorare. Se il federalismo kropotkiniano pecca di indc– tcnuinatczza e di eccessiva .fiducia nelle capacità politicl1e del popolo, si rende note, 1 ole per la larghezza di vt.-dute. Non ,,i può essere un federalismo conseguente che nou sia integrale. E questo non può che essere socialista e rivoluzionario. Dell'integralismo del pensiero federalista del Nostro fanno fede molti passi dei sUoi scri1ti. Ecco alcw1e delle affermazioni pili esplicite: « Fe. deralismo e autonomia non bastano. Non sono che parole per coprire l',1u• 1ori1à dello Stato acccntr:1to »; « Oggigiorno, lo Stato è giunto ad immi· schiarsi in tutte le manifestazioni della nostra vita. Dalla culla ~Ila tomba, esso ci sena nelle $UC brac.-eia. Ora come Stato ccnlrale, orn come Stato· pro,•incia o cantone, ora come Stato-comw1c, egli segue tutti i nostri passi, appare ad- ogni canto di via, ci -&i impone, d tiene, ci tribola ». Il C~munc. libero è « la forma politic.1; che dovrà prendere una rivoluzione sociale >L Egli esalta la Comune cli Parigi, appunto perclrè in essa l'indipendenza comunale era un mezzo, e la rivoluzione sociale lo scopo. La Comune del •~ccolo XIX <( non sarà unicamente com1mc1lista, ma conurnista, rivoluzio– naria in politica, lo sarà pure nelle questioni di produzione e di scambio ». O la Comw1c sarà .1S'Solu1amente « I ibera di darsi tutte le istituzioni che vorrà e cli fare tutte le riforme e rivoluzioni che troverà necessarie », o reslcrà « wta semplice succursale dello Stato, inceppata in tutti i suoi mo• vimcnti, sempre sul punto di entrare in conflitlo con lo Stato e certa d·i essere vinta nella lotta (·he ne a,,,,errcbbc. Per il Nostro dunque i comuni liberi sono l'ambiente neccssari9 alla rivoluzione pcrchè essa raggiunga if suo ,massimo s,,iluppo. li suo federalismo aspira a <1ucsto: « l'indipendenza completa dei Co• muni, la Federazione dei Comuni liberi e la rivoluzione sociale nel to· mune, ossia i gruppi eorpora1i,•i per la produzione sostituenti la organizza• zione statale>,. li IK.ropotkine dice ai contadini·: «·Un tempo, il suolo apparteneva ai Comuni, composti di coloro che coltivavano la terra essi ~tessi, eon le loro braceia », ma a forza cli Frodi, di soprusi, di violenze, le terre c·omun: 1 \i sono divenute possesso privato. <( Bisogna dunque che i contadini, organiz. zati in Comuui, riprendano <1ueste terre, per metterle a disposizione di co– loro che vorranno coltiv,1rle ». E ancora: « Vi occol"re una strada? - eh• bene, gli abitanli delle Comuni vicine s'intendano fra di loro cd essi la faranno meglio che il •Ministero dei la,•ori pubblici - Una strada ferrata? I Comuni interessati di una intera r<'gione la faranno meglio degli appai• latori. che :u,-cwnulano i milioni facendo c:.ttivc strade. - Vi abbisognano si·uole? Le farete bene voi sles-:i al pari elci ,signori di Parigi ed anche meglio di loro. Lo Stato non ha nulb a che ,,edere }n tulto questo; scuole, strade,. 597
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